A volte ritorno (alternate punk take)

15 Dicembre, 2014

Come promesso, vi devo la fine di un racconto: non perdiamo altro tempo, allora, e iniziamo. Per i più distratti, riavvolgo il nastro: durante una discussione col mio buon amico J.C., figlio del proprietario di un resort di lusso oltre le nuvole, il Paradiso, vengo a sapere che i due hanno una mezza idea di cambiare, dopo secoli di utilizzo, i quattro libri che narrano le vicende della vita di Gesù. Insomma, si medita di sostituire i Vangeli con libri che diffondano finalmente il comandamento originario: «FATE I BRAVI».

c4893aa390d098729ba3aeabb88d1c75Dunque, l’ultima volta stavo infilando il naso in Punk Rock Jesus, candidato ad essere un pezzo del Nuovo Testamento versione 2.0. Il nuovo evangelista è un irlandese, tale Sean Murphy. Uno talmente lealista da far sembrare Papa Francesco un seguace di Alessandro VI Borgia. Di conseguenza, il guardia-spalla di Gesù è un cazzutissimo armadio a sei ante con trascorsi nell’IRA, Thomas Mckael, AKA the cemetery, per via delle croci che ha tatuate su tutto il corpo, una per ogni protestante ammazzato. Ce ne sarebbe già abbastanza per smettere di leggere e annoverare Thomas tra i primi dieci bad asses di sempre, anche davanti al Danny Trejo  di Machete. Poi, quando arrivo a scoprire che, in questa versione della storia, Gesù Cristo è stato clonato direttamente dalla Sacra Sindone e impiantato nel ventre di una vergine dalla produzione di un reality show – commissionato da una società il cui nome (Ophis) rimanda neanche tanto velatamente a quello di Oprah Winfrey – inizio a capire perché J.C. sosteneva che il Grande Capo fosse letteralmente impazzito per questa rielaborazione. Dopo una serie di tragiche vicissitudini, il Cristo-clone-recluso quindicenne diventa il front-man di una band punk, i The Flak Jacket; e inizia a denunciare le storture della religione e i fondamentalismi ad essa collegati: il «FATE I BRAVI» esplode, così, tra le righe in tutta la sua potenza. C’è da dire che il buon Sean è un ottimo disegnatore: forse addirittura migliore che come scrittore: se, infatti, nella composizione della storia qualche sbavatura si nota, la disposizione delle tavole, la scelta delle inquadrature, il tratto duro e pesante – in grado di scavare a fondo nelle vite dei protagonisti e sostenere la tensione crescente della vicenda – è, fuori di dubbio, il suo punto forte. È come leggere un folle incrocio tra Truman show, Preacher e la caustica critica della società di Transmetropolitan: una storia in cui i picchi di violenza diventano i veri momenti di distensione.

«Allora che ne dici?».

«Cazzo, J.C., è pure meglio di Niven…».

«Lo so. Questo diventerà il Vangelo per eccellenza. I ragazzi lo adoreranno».

«E il resto come lo sistemi? Cioè Niven, Murphy… Ne mancano due, no?».

«Allora stammi a sentire», J.C. versa due abbondanti bicchieri di Bushmills, «io l’ho pensata così: per Niven e Murphy è andata, nessun problema. Il terzo, credo di modificare uno di quelli esistenti: sai, per i più tradizionalisti. Mai perdere gli habitué: è un grosso errore! Taglio qualche episodio, faccio risaltare il «FATE I BRAVI», roba così… Taglio e cucito…».

«Ne resta ancora uno, mi sembra…».

«Qui c’è la vera novità! Pensavo di ispirare uno nuovo, uno cazzuto… Tipo ‘sto qui», e mi fa partire un video sullo smartphone:


«Che ne dici», mi fa alla fine, «potrebbe funzionare?».

«Non lo so J.C… Cioè il pezzo spacca, lui è un figo… Ma ho paura delle controindicazioni: il messaggio di Cristo in bocca a un redneck ipertatuato? Cioè, non pensi che ti troveresti le strade invase da un esercito di grassi idioti americani armati fino ai denti, pronti ad ammazzare chiunque in tuo nome? Hai presente Ferguson?».

«Uhmmm…», mi fa pensieroso, «forse hai ragione. Ci penso: era solo per avere un messaggero capace di dire: “Ehi, voi, sono buono e caro ma non rompetemi troppo i coglioni!” Capisci? Cioè, mi scoccia davvero finire inchiodato in quel modo ogni anno. E poi…», il telefono squilla ancora, «Senti bello, devo proprio scappare… Ci si vede ok?», e trangugia il wishkey che resta nel bicchiere.

 Buon vecchio J.C. Nonostante tutto, è un tipo a posto.

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