ANHW all’ Evo Festival // Day #1

26 Luglio, 2016

 EVO Festival © nasce da un progetto di
Diletta De Sio, Pasquale De Divitiis, Antonello Vivone e Marina Granozio, fondatori dell’omonima associazione EVO- Avanguardie & Sperimentazioni.


Evo Festival è l’espressione del pensiero moderno oltre se stesso.
Un festival internazionale di avanguardie e sperimentazioni.
Un puro momento di costituzione di un’alterità selvaggia.
Definizione della misura di una nuova dismisura.
L’esplorazione di un nuovo spazio culturale ”imprevi
sto”.


La Quarta dimensione, il mondo che c’è ma non si vede.

A voi la nostra panoramica sulla prima giornata di festival a cura di:
Sfefano Nappa
, Fabrizio Mondo, Emiliano Santoro, Pasquale De Prizio, Domenico Porfido.


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SESSIONE SCIENTIFICA SULLA QUARTA DIMENSIONE


 h. 19.00


Ad aprire ufficialmente l’edizione 2016 dell’EVO Festival che ha come concept della manifestazione la “La Quarta dimensione, il mondo che c’è ma non si vede” ci sarà una magnifica sessione scientifica a cura di Giuseppe Bianco astrofisico dell’Agenzia Spaziale Italiana. A completare la performance, che si terrà presso la Sala Concerti di San Lorenzo, le sonorizzazioni di Moise e le proiezioni del visual artist Kesson Dalef.


 

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CINEMA D’AVANGUARDIA

h. 20.00


Marcel Duchamp: come dire l’avanguardia del primo Novecento.
Certo, a pensare ai Dada o ai Surrealisti, ci si incarta in altri nomi. Ma l’anima vera, il veggente del gruppo ha un solo nome e cognome: Marcel Duchamp appunto. Pittore, scultore, ottimo scacchista ha attraversato come una lama la storia dell’arte Novecentesca: senza di lui, concetti come avant-guard, arte concettuale, ready-made, assemblaggio non sarebbero mai stati codificati. La sua influenza è stata enorme e non solo nei diretti campi d’interesse: le sue idee hanno influenzato la fotografia, attraverso Man Ray e la solida amicizia che li ha uniti per tutta la vita; e naturalmente il cinema, grazie ad alcune sue seminali intuizioni visive.

Non perdetevi allora «La rifrazione dei corpi. Marcel Duchamp tra mediologia e sperimentazione filmica» a cura di Alfonso Amendola, Vincenzo Del Gaudio e Mario Tirino della cattedra di Sociologia degli audiovisivi sperimentali dell’ Università degli Studi di Salerno.  


Marcel-Duchamp


MONTOYA (COL)


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h. 21.30


Jhon William Castaño Montoya nasce e cresce a Pereira, una città colombiana a 1700 metri d’altezza e un milione d’abitanti, sita nella parte centrale della Cordigliera delle Ande e circondata da montagne e piantagioni di caffè.
Qui inizia a formarsi musicalmente, destreggiandosi nell’arte del violino con un’orchestra sinfonica. Ma è nel 2001 che, dopo esser arrivato in Italia, riesce a trovare una sua più forte identità.
Dopo alcuni anni passati a svolgere i più disparati lavori, Jhon riesce a proseguire la sua ricerca musicale, questa volta su base elettronica: Montoya è un polistrumentista che registra in studio tutto da solo, Vivaldi è il suo compositore preferito, eppure riesce a stravolgere il punto di vista della musica classica a favore dei nuovi strumenti.
Dopo i lavori “El viaje” e “Mohs” (Fàbrica), è con “Iwa”, pubblicato per l’italiana White Forest, che Jhon segna il punto di svolta, album capace di unire le Ande e l’Europa, la tradizione tribale e quella europea, il vitalismo sudamericano e il razionalismo europeo, immaginario che si realizza anche nei titoli dei brani, derivati dalle lingue parlate dalle popolazioni indigene della Colombia, come i Muisca e gli Emberà.

Un viaggio senza confini.


MARCO BAROTTI (GER)


h. 22.20


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Marco Barotti è un “moder performing artist” nel senso più ampio del termine. Nel 2007, dopo aver lasciato gli studi all’Accademia Jazz di Siena, si è trasferito a Berlino per calarsi appieno in una nuova dimensione artistica, costellata da miriadi di generi musicali che a loro volto si contaminano a vicenda nei club più underground del globo. Nel 2010 ha unito le sue forze con Plastique-Fantastique, quest’ultimo creatore di infinite architetture urbane. Marco è stato affascinato dall’estetica, dalla flessibilità e dal concetto che si cela dietro le “bubble structure” di Plastique-Fantastique e ha cercato di trovare il trait d’union tra la sua musica e le architetture contemporanee dell’amico. Questo nuovo percorso lo ha portato ad introdurre nei suoi spettacoli dal vivo strumenti musicali visivamente molto interessanti e elementi interattivi che gli hanno consentito di infrangere le barriere fisiche che separano il suono dalle strutture architettoniche tout court.


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Queste installazioni sono state esposte presso la Saatchi Gallery e il Clerkenwell Design Week di Londra, e durante il Design Week di Milano. L’ultima opera che ha visti impegnati Marco e Plastique-Fantastique, chiamata “Sound of Light”, ha vinto il Let’s Colour Award per il miglior uso del colore nella tecnologia e design. Nel 2011 Barotti ha collaborato con Asphalt Piloten, un gruppo interdisciplinare di artisti che trasformano gli spazi pubblici. Insieme a questi ha viaggiato per l’intera Europa con vari progetti che gli hanno permesso di vincere il Swiss Dance Award June Johnson ed il Kultur-&-Kreativpiloten Deutschland Awards.

Uno spettacolo per l’udito e la vista da non perdere.


BIENOISE (ITA)

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h. 23.00

visual set a cura di KESSON DALEF (ITA)


Bienoise è il progetto elettronico di Alberto Ricca, musicista piemontese dal multiforme ingegno, da sempre impegnato su diversi fronti. Dal 2013 con l’etichetta Floating Forest e come producer per BITCRUSHER, MagmatiQ e Fringe In The Box.
Nel 2014 viene scelto per partecipare alla Red Bull Music Academy di Tokyo; in seguito pubblica per Concrete Records ‘Small Hopes of Common People’, un album di “colonne sonore per film mai terminati”, prima di approdare in White Forest Records nel 2015 col suo debutto ‘Meanwhile, Tomorrow’, frutto di un percorso creativo lungo quattro anni, che ha definitivamente consacrato il suo talento musicale. Sotto la superficie apparentemente minimale dei suoi brani si celano pattern complessi di suoni incastonati negli scenari sapientemente plasmati dai beat grezzi della drum machine, con echi low-fi e ambient elaborati, con precisione quasi maniacale, in un insieme armonioso e dinamico, in un continuo alternarsi di tensione e abbandono. Tra il 2015 e il 2016 prende parte alle manifestazioni più affermate del settore quali Spring Attitude Festival, roBOt Festival e Club To Club Festival. Il 27 Luglio, per la prima volta in Campania, live set ad Evo Festival 2016.



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