Eko121 racconta… Jay Dee a.k.a. Jay Dilla.
8 Febbraio, 2016Un po’ di tempo fa ho avuto il piacere e l’occasione di poter parlare e raccontare una parte della storia di uno dei più grandi artisti che la musica abbia mai avuto. Negli ultimi anni tutto il mondo ha conosciuto Jay Dilla o Jay Dee o James Yancey… molti hanno effettuato serate speciali in suo onore e recentemente a Montpellier, in Francia, gli è stata dedicata una strada con il suo nome. Inizio quest’articolo con una premessa: -non servono occasioni speciali per suonare i pezzi di Dilla né tantomeno ricorrenze per parlare della sua storia-.
Ogni storia che si rispetti ha un contesto, un’immagine del luogo molto forte che influisce su tutto ciò che accade nella narrazione. Ci troviamo nel “The Great Lakes State”, “lo stato dei grandi laghi”, ossia nel Michigan e sulle sponde di uno di questi laghi a cavallo tra il confine che divide gli USA dal Canada nasce Detroit. La pronuncia originale, derivata dalla lingua francese è “Détroit”, “stretto” e vi assicuro che qui, la musica suona in un modo… completamente diverso da tutto il resto del mondo!!. La città è molto particolare, fin dagli anni 60 è soprannominata Motor City perché, in questo luogo, nasce l’industria automobilistica e tutti gli imprenditori pionieri del settore, con il sogno americano nel cuore come Henry Ford. Diventerà poi una delle 10 città più popolate d’America e più sviluppata a livello industriale ma purtroppo è anche quella più persa, sopratutto in questo periodo dove la crisi si è sentita per davvero in questi anni. Diciamo che Detroit ora come ora è diventata la “Città che se n’è andata per sempre”. Dilla vive tutta la sua infanzia a Conant Garden sul 7 mile in un periodo storico dove la techno si affacciava per la prima volta nel mondo musicale, questo genere era formato da synth e drum machine (per chi bazzica il genere o la produzione musicale, ci fu il boom della Roland tr-909).
I fondatori furono Derrick May, Juan Atikins e Kevin Saunderson, leggende che passano solo una volta nella vita e ancora adesso quello che ci hanno lasciato domina la musica di questa città. Questa traccia lasciata dai nomi citati sopra è molto importante sulla pelle di James perché poi lo porterà a creare un nuovo genere nella storia della musica, il Soulful e infatti se ci colleghiamo al secondo soprannome della città ossia Motown City, il quadro diventa completo. Casa Yancey è un posto bello dove crescere, Beverly e Maureen meglio conosciuta come “Ma Dukes”, amano entrambi la musica, lui era un bassista, cantante con 25 anni di esperienza nella registrazione mentre lei è appassionata di lirica e musica classica. Ma non è finita qui perché le prime lezioni di dizione musicale arrivarono dal nonno, William Yancey noto pianista del cinema muto che insegna ad un giovane Jay Dee il pianoforte ed il violoncello per imparare a leggere la musica prima di assorbire il suono di tamburi, flauto e chitarra. Nella città, quel quartiere inizia ad essere un po’ troppo “pieno di violenza” e col passar degli anni andrà sempre peggio ma “Mama Dukes” fa di tutto per tenerlo lontano dai guai, in più James ha un animo da “good guy”.
Durante la carriera scolastica, precisamente alle elementari incontra e non lascerà mai più neanche nel gruppo boyscout, amici come: Frank Bush e Derrick Harvey (Frank-n-Dank) essenziali per il futuro che lo attenderà. In questa città sono nati artisti storici che hanno cambiato ed inciso tantissimo nel loro genere come Diana Ross, Aretha Franklin, Alice Coltrane, Jack White & Meg White (The White Stripes), Lamont Dozier, Madonna e molti altri ma nel rap , nel 1989 si formò un gruppo che all’inizio col loro sound, diverso dalla massa, ebbero parecchie difficoltà per uscire ma questi qui, intesi come T3, Battin, Dilla, Wajeed e Que D ne capiscono “a pacchi”.
Sono da soli in una scena di rap/criminale? non proprio perché infondo alla strada dove abitava JD c’era il “Camp Amp”, ossia un mini studio di pre-produzione di Joseph “Amp” Fiddler che inciderà come nessuno nella vita di James.
Il clima e l’aria che si respirava lì era diversa da qualsiasi altra cosa al mondo e non era una questione di posizione geografica ma semplicemente condizionata dalle persone che frequentavano quel posto.
Dilla qui inizia sotto la guida di Amp ad usare per la prima volta vari campionatori tra cui l’Akai MPC60, l’ E-MU SP-12, e l’Akai S950 e conosce per la prima volta Ronnie Watts aka Phat Kat, Humberto Andres Hernandez aka DJ Dez e DeShaun Holton meglio conosciuto come MC Big Proof aka Proof of D12 con cui forma i Funky Cowboys.
L’amicizia tra JD, Rappers RL Altman (T3) e il compianto Tito Glover (Baatin) nasce in una maniera particolare, compagni di classe alla Detroit Pershing High School, si sfidarono a livello di rap per decidere chi fosse il migliore della scuola ma qualcosa andò storto (ahha)… allor tempo Altman e Glover facevano parte di un gruppo e Yancey era la metà di un duo con Frank Bush e le cose presero una brutta piega perché entrambe le parti si piacquero così tanto a livello di stile e di rime da chiudere la sfida e formare un gruppo insieme dal nome “Senepod”, inglobando anche i su citati prima: Waajeed e Que D.
Jay va’ e non va’ a scuola ma al “Camp Amp” non salta una sessione e insieme agli altri attraverso la musica diventano inseparabili fino al 1995 quando Waajeed aka Jeedo47 lascia il gruppo per dare la precedenza agli studi essendo molto dotato nelle arti visive e creative ma qui iniziò anche la sfortuna che non ha mai abbandona il nome immortale degli Slum Village. Il gruppo diventa un trio con Dilla, T3 e Baatin ma poco dopo divenne un duo perché l’ultimo citato inizia a spacciare e a drogarsi gli altri due portano avanti il nome nel tentativo di tirare via da quel mondo l’altro. In questa piccola parentesi i due superstiti continuano a coltivare l’SV sound registrando da Fiddler prima di firmare un contratto con l’etichetta di RJ Rice e John Salley ex giocatore dei Detroit Pistons Basketball.
Durante queste sessioni Amp ha la brillante idea di presentargli Q-tip degli A Tribe Called Quest perché il talento era troppo per restare bloccato in un semplice quartiere nella periferia di Detroit e diciamo che… non c’è voluto molto a far innamorare i due. Il suono che crea Jay Dee sui pads dell’mpc è qualcosa di unico ed ha una lingua e ritmica che parla solo lui come lo slang del quartiere da dove proviene. In questo periodo il suono “es villa” ossia lo Slum Village Sound va’ in prestito ad altri gruppi come i The Pharcyde nel 1995, dove Dilla produce il classico Runnin’ dall’LP “Labcabicalifornia” ed entra far parte del progetto “The Ummah” con Q-tip e Alì Shaheed Mohamed.
Alì, figura più che importante nella cultura hip-hop, raccontò che quando loro tre iniziarono a lavorare insieme, chiusi in una casa, lui e Q erano lentissimi a produrre e nel lavorare su di una singola base sopratutto sui dettagli; si svegliavano prestissimo mentre Dilla si svegliava tardi, scendeva dal piano di sopra assonnato, con lo sbadiglio in loop e in 15 minuti mentre batteva sull’mpc aveva fatto la base più bella del mondo.
Nel frattempo un tape di strumentali arrivò a D’Angelo che registrò immediatamente un paio di tracce in loop sulla segreteria di ?uestlove, batterista del leggendario gruppo i The Roots e da lì in poi produce delle tracce per gli Atcq, Busta Rhymes, De La Soul, Mad Skillz, Common, D’ Angelo, Black Star (Mos Def e Talib Kweli) e molti altri compresi i The Roots. La frustrazione di T3, fondatore del gruppo slum village era alle stelle perché il loro sound era servito al successo di altri artisti mentre il nome SV era bloccato ancora ancora in quella periferia che James non aveva dimenticato per niente. Nel 1997 infatti il tape tanto atteso vede la luce e prende il titolo di Fan-Tas-Tic Vol.1 dove compaiano due tracce con un sound ancora una volta mai sentito e così originale da incantare tutti e tutto. Qui Dilla inventai i famigerati clap di base sul beat e non di contorno ma insieme al rullante, gli Slum village ad argomenti non erano molto forti ma le ritmiche erano sorprendenti così come lo stile ed il mondo di usare le voci con tutti i loro cambi di intonazione soprattutto per le imitazioni.
La traccia Players campionando un brano vocale dal titolo Clair dei The Singers Unlimited è l’esempio dell’originalità di quel talento che regnava nell’animo di James vale lo stesso per il brano The Look of Love, classico indiscusso del genere ancora oggi campionando il brano con l’omonimo titolo di Barney Kessel.
Il carico di lavoro per Dilla aumentò a dismisura perché oramai “dell’alieno” tra gli “addetti ai lavori”si parlava sempre e comunque ed entra a far parte dell’Élite chiamata “Soulquarians” insieme a Questlove (Philadelphia) Bilal (Philadelphia), Common (Chicago), Roy Hargrove (Dallas), Erykah Badu (Dallas), D’Angelo (Richmond), James Poyser (Philadelphia), Mos Def (New York City), Q-Tip (New York City), Talib Kweli (New York City), Pino Palladino (Cardiff). Nel 2000, Yancey Produce poi 10 brani sul disco “gold seller” dal titolo Like Water For Choccolate di Common Sense con il platino e due nomination al Grammy e la sua carriera da solista inizia a diventare vera per davvero.
Nel Frattempo a Detroit, Baatin ritorna abbandonando la droga e gli Slum Village registrano il loro vero e primo disco Fantastic Vol.2 utilizzando e riadattando alcune tracce del primo volume ma la sfortuna ritorna e l’uscita viene posticipata di parecchio e nel frattempo il disco viene bootlegato in giro per il web come pochi infatti nell’attesa sotto un altro nome J-88 compongono un EP con dal nome Best Keep Secret per una etichetta tedesca. Dopo tutti questi problemi James decide di andare solista ed abbandona gli Slum dopo qualche data e tour in giro per il mondo.
Con tutti questi episodi negativi chiunque sarebbe crollato ma T3 mantiene intatto lo spirito SV e durante le sessioni del disco Trinity per la Iterscope riesce a far ritornare Waajeed sulla scena e sulla produzione ed li accompagna in tour come DJ e Elzhi entra a far parte del gruppo ma Baatin ri-abbandona il gruppo sempre per colpa della droga. T3 però riesce ad arruolare gente e James non abbandona mai gli amici infatti educa un duo giovane di produttori ed mc sempre di Detroit i B.R. Gunna, ossia BLACK MILK e Young R.J.
Nel 2001 però arriva il primo singolo di Jay Dee per la BBE, etichetta perfetta ed intellettuale per il sound che esprimeva all’epoca ed il titolo con il brano annesso vendette più di tutti gl’altri nomi in catalogo dell’etichetta. “Fuck The Police” è un altro classico prodotto da lui che cela dentro di esso una storia molto particolare. James era una persona in gergo “clean-cut”, in italiano pulito, ben vestito, profumato e nella Detroit di quel periodo questo era un riconoscimento per la polizia di “spacciatore”.
Dilla veniva molestato spesso dalle pattuglie in giro nel suo quartiere nonostante non avesse niente di illegale.
La madre raccontò che un bel giorno rientrò in casa arrabbiato con gli occhi quasi in lacrime per ciò che era successo e gli disse: “Look, this is what you do—you go downstairs and make a song about it, and you laugh in their face”. Ironia della sorte, Yancey da adolescente senza lavoro era un cadetto juniores nell’accademia di polizia di Detroit ma col passar del tempo il disprezzo verso le divise blu gli fecero abbandonare fortunatamente questa scelta complice anche l’estensione del contratto su produzioni a 5 album per Busta Rhymes e uno contratto mega per la MCA Records. “Welcome to Detroit” ebbe un successo enorme che il secondo progetto Ruff Draft EP uscito per la Geffen Records (ex MCA Records) gli permise di effettuare un tour solista anche in Europa. Il suo suono però continuava ad essere puro ma innovativo allo e col passar del tempo migliorava sopra ogni altro produttore in circolazione ma alle major interessava poco tutto questo. Nel gennaio del 2003 dopo il ritorno dal tour europeo negli Stati Uniti, iniziò a star male. L’esaurimento e la malnutrizione furono considerati come possibili cause, ma un viaggio al pronto soccorso rivelò la Porpora Trombotica Trombocitopenica(TTP), una malattia del sangue rara. Nonostante questa difficoltà di saluta, Yancey restò una forza creativa per tutto l’anno, in coppia con il noto Los Angeles produttore Madlib confezionò un LP dal titolo Champion Sound e la storia continua ad andare sopra l’asticella della leggenda. Sotto la spinta del vecchio amico comune, Yancey trasferì da Detroit a Los Angeles nella primavera del 2004, un anno che ha portato anche un ritorno alle sue radici musicali, appare su Waltz disco del suo mentore, Amp Fiddler con Ghetto Fly, e la sua interpretazione di “Oblighetto” di Jack McDuff per la Blue Note Revisited LP.
La madre raccontò di come si spense la sua anima all’inizio della malattia ma come fosse rinata con “Oblighetto”uscita per la Blu Note, perché lui è nato nel Jazz, non si addormentava da bambino senza un brano Jazz ed ora questo valeva più di qualsiasi platino o disco d’oro per quello che aveva dentro. C’è bisogno di un cambiamento e allora il nome Jay Dee si tramutò in J-Dilla anche per non farsi confondere con un altro produttore più noto nel commerciale come Jermane Dupri.
La salute continua a peggiorare, la malattia su citata prima, diciamo si “trasforma” nel Lupus che porta il sistema immunitario del corpo in deficit con l’insufficienza renale e quindi condizionato a dialisi ripetute con visite regolari in ospedale. Tutte queste cose non gli impediscono però di raggiungere i fan ma la sua produzione e rallentata di molto nel lavoro, produce Steve Spacek e common con 3 brani sull’LP dal titolo BE. Lo spirito era così forte da permettergli di andare in tour in Europa per un paio di settimane con gli amici di sempre, quelli che non l’hanno mai abbandonato dalle elementari ossia Frank-N-Dank e Dave “New York” Tobman e tutti gli dissero che non sarebbe dovuto andare ma la sua risposta fu: “You know what? I’m going to do it…I’m going to go and rock in a wheelchair”. Ci sono i video di quel tour e lui a testa alta sulle rotelle lancia una performance mai vista e che non accadrà mai più nella storia del genere, un’icona di resistenza con il cuore che pulsa solo per l’arte musicale. Yancey ha trascorso i suoi ultimi mesi facendo quello che amava nel vero senso della parola, -la creazione della musica-. Ha pubblicato Donuts, il suo terzo LP solista, il 7 febbraio 2006, prima di morire tre giorni dopo, all’età di 32 e l’intero disco lo ha composto in ospedale si di un letto con un mini studio improvvisato nella stanza attaccato alle cuffie senza casse. Quando muore una grande persona, una “Big Soul” te ne accorgi non da come è morta ma dall’eredità che lascia sulla terra come quella che ha lasciato Jackie Robinson allo sport mondiale. Si dice: “he paid the way for me” e se Kanye West o Flying Lotus , per citarne due a caso è quello che è oggi giorno… è per merito di persone come Jay Dilla.
Ha cambiato il suono di un itero genere, creando una sfumatura unica solo con i dischi di cui ha potuto festeggiare l’uscita e dopo? e dopo ne sono usciti altri tra cui “The Shining” che è un disco con la voce di Dilla dopo 5 anni dall’uscita di Welcome to Detroit con un brano che segna per sempre l’anima di ogni produttore. “Won’t Do” è composta dalla ritmica di batterie di Footsteps in The Dark deI The Isley Brothers e la melodia da Alfie di Dick Hyman e solo lui poteva creare un sound ancora una volta pronto ad entrar a far parte della storia. Uno come pochi, uno che dopo la sua morte forse ha avuto l’attenzione che meritava prima per il talento che mostrava ad ogni suono su ogni pads. Dopo la sua morte le uscite con del suo materiale diventano regolari come “Jay Love Japan” di cui non si trova più una copia ed è anche fuori stampa, “Jay Stay Paid” assemblato da Pete Rock eh! si perché Dilla non ha cambiato solo la vita di chi porta la maglietta “DILLA CHANGED MY LIFE” ma anche quella di artisti/amici che il genere l’anno inventato. Le notizie più recenti sulla vendita della sua collezione di dischi la conoscete sicuramente ed anche la nascita di una nuova stella come il fratello, che aveva educato prima di morire, infatti nel 2007 uscì il suo primo EP che lo portò sotto i riflettori per dar vita ad un disco interamente dedicato al l’altro fratello morto su strumentali di quest’ultimo dal titolo Yancey Boys. Non ci sono parole per spiegare cosa ha fatto Dilla a livello musicale aveva una visione della musica che sinceramente non aveva eguali e probabilmente non è ancora considerato così come dovrebbe. Quello che personalmente ho imparato da lui è che non bisogna mai mollare ciò che hai dentro qualsiasi cosa abbia il tuo corpo e bisogna trasmettere quello in cui credi nella maniera più pura che si conosce nei modi giusti per arrivare al cuore. Se fosse un giocatore di qualsiasi sport, il suo numero di maglia sarebbe stato ritirato il giorno stesso perché nessuno sarà mai Jay Dilla, nessuno suonerà mai come lui, anche se il suo corpo con la sua mente sono state di passaggio per soli 32 anni quello che ha lasciato resterà per sempre.
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