I Choose A Legend: Ernie Davis
26 Novembre, 2014” The Elmira Express “
Un Eroe, il mio eroe personale nella vita e su di un campo formato da 21 linee parallele distanziate da 5 yards. Quando penso a lui anche il sonno diventa superfluo, tutto attorno a me sparisce mentre vengo proiettato in quei anni come in un “effetto farfalla” al contrario, simile ai racconti di Ray Bradbury in Rumore di tuono. Soprannominato -“il treno,l’espresso di Elmira”-, città nella Chemung County dello stato di New York poco a nord del confine di stato con la Pennsylvania, dove le parole “Honoring the Past, Building the Future”(onorare il passato, costruendo il futuro) riflettono la cultura delle persone del luogo. Cresciuto da i suoni nonni, in povertà nella Uniontown, una città mineraria 50 miglia a sud di Pittsburgh, prima di trasferirsi dalla madre riuscì a non essere più balbuziente grazie al nonno che gli faceva leggere la bibbia religiosamente prima e dopo cena. Da quella città portò con sé la dedizione al lavoro e all’allenamento, in modo da superare le difficoltà della vita in un’ America piena di odio razziale. Davis è stato molto di più di un semplice giocatore, ha rotto le “barriere di colore” è stato il primo giocatore afro-americano a vincere nel 1961 l’Heisman Trophy e John F. Kennedy lo incontrò a Ny dopo la premiazione pronunciando le parole “Seldom has an athlete been more deserving of such a tribute.”-“Raramente ho visto un atleta più meritevole di tale tributo”.
Fu scelto al primo turno al Draft del 1962 dai Washington Redskins ma fu ceduto subito ai Cleveland Browns, con il più alto contratto della storia per un Rookie (giocatore al primo anno tra i professionisti), affiancando la leggenda del football Jim Brown, suo mentore, mentre firmò la borsa di studio per la Syracuse University alla corte di Ben Schwartzwalder. Purtroppo il “The Elmira Express” non ha potuto mai viaggiare sui binari dei campi pro. di questo magnifico sport americano, perché quel treno contrae una brutta forma di leucemia che lo porta alla decesso a soli 23 anni di età. Durante il breve periodo della malattia, sotto le terribili cure per sconfiggerla, continuò ad allenarsi anche in disparte senza mai mollare e riuscì solo per una volta (8 agosto 1962) ad uscire dallo spogliatoio dello stadio di Cleveland, seguito da una standing ovation infinita di 78.000 fans durata più di cinque minuti nell’amichevole contro i Pittsburgh Steelers. Nove mesi dopo Ernie morì e sulla sua tomba, prima della sua nascita, c’è scritto -Heisman Trophy 1961-, lettere e numeri che accompagneranno le telecronache nei sogni degli sportivi in una partita che nessuno ha mai visto, con due dei migliori giocatori della storia dello sport americano, Ernie Davis e Jim Brown… e la durata della partita sarà… un giorno in più dell’eternità!!
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