Il controllo nello scatto incontrollato di Richard Avedon
21 Novembre, 2016I think all art is about control – the encounter between control and the uncontrollable.
Le persone reali si muovono, portano con sé “l’arroganza” del tempo su tutto il corpo e sopratutto sul viso ma, la fotografia, misura quest’elemento che scandisce la velocità della luce che illumina le nostre anime.
Avere un talento o riuscire in qualcosa, nella vita aiuta ma nascere a New York probabilmente aiuta ancora di più, infatti, Richard fin da ragazzo non è attratto dalle idee ma dalle storie delle persone che attraversavano la Big Apple.
Fin da ragazzo nella città che non dorme mai riempì una stanza con dei fili immaginari dove prima o poi, con la sua arte, avrebbe appeso i “ritratti” delle storie che lo appassionano.
La luce nel suo obbiettivo ha qualcosa di diverso, infatti Alexey Brodovitch, che è stato art director per la rivista di moda Harper Bazaar, se né accorse subito ed in un battito di ciglia le sue foto furono ammirate quasi mezza America.
Il controllo che la sua personalità ha dietro l’obbiettivo prima di scattare è qualcosa d’innaturale, quasi come se la sua macchina fotografica entrasse nella psiche del soggetto per avere una reazione incontrollata. Nella sua carriera ha visto e toccatto con la macchina fotografica l’anima di: Whitney Houston,Nastassja Kinski, Ronald Fischer, Asha Puthli, Sly Stone, Andy Warhol, The Beatles, Dwight David Eisenhower, Kareem Abdul-Jabbar (Lew Alcindor), Christina Bellin, Jacqueline de Ribes, Brigitte Bardot, Omaggio a Munkacsi, Marilyn Monroe, Dovima, David Bowie, Marylin Monroe, Audrey Hepburn e molti altri.
Fare l’elenco di ciò che ha pubblicato non è da me infatti mi soffermerei su di un libro dal titolo “Observations” pubblicato insieme a Truman Capote, dove la penna di quest’ultimo trova le parole nei lineamenti di ogni personaggio ritratto da Richard.
La letteratura che incontra l’immagine… vi sfido a trovare una copia di questo capolavoro. Per quanto riguarda la musica, i suoi scatti hanno sancito il tempo sonoro delle nostre vite e la vita di un intera generazione.
Ricordate la foto con il fulmine sul viso di David Bowie per la copertina del disco: Aladdin Sane? ecco, meglio non aggiungere altro, facciamo parlare solo le immagini poi la colonna sonora la facciamo scegliere a David.
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