IRON MIKE – Leggenda a metà
27 Novembre, 2014La vita privata di Mike Tyson è stata un disastro fin da subito. Un’infanzia segnata dall’abbandono, dalla rabbia, dalla criminalità, dalla sete di vendetta. A Brownsville, New York, uno dei quartieri più pericolosi d’America, ragazzi come lui finiscono in riformatorio perché per sopravvivere bisogna farsi rispettare e per farsi rispettare bisogna diventare dei criminali. Mike non si tira di certo indietro e negli anni ’70 diventa il capo di quella che oggi si chiamerebbe una babygang. Quelle braccia però, in fondo lo sa anche lui, non sono destinate a compiere scippi e rapine per sempre. Ci avrà pensato, forse, quando nel riformatorio di Spofford, ha la possibilità di incontrare il grande Muhammad Alì.
Con l’adolescenza la boxe è ormai la sua passione. La palestra sottrae sempre più tempo ma non abbastanza da toglierlo dalla strada e dalle case di detenzione. Alla fine però, come in quasi tutte le storie di sport, avviene un incontro di quelli che ti cambiano la vita. Cus D’Amato, allenatore che in passato era diventato celebre per aver allenato e portato al titolo il più giovane campione del mondo dei pesi massimi, Floyd Patterson, decide di puntare su di lui. La palestra di Catskill (NYC) diviene, da questo momento in poi, la casa a tutti gli effetti di Mike.
Gli allenamenti sembrano non essere mai abbastanza: Tyson è instancabile e l’esperienza di Cus è infinita. Lo è anche il talento del pugile e dopo una parentesi tra i dilettanti che oltre a regalargli l’oro alle Olimpiadi Juniores “rischia” di farlo esordire alle olimpiadi di Los Angeles ’84, è già il momento del professionismo. Siamo nel 1985 e Iron Mike Tyson è pronto a regalare al mondo una boxe non bellissima ma sicuramente efficace, veloce, esplosiva, devastante, a tratti “brutale”, come mai si era visto prima.
Il primo anno da professionista si chiude con 15 incontri, 15 vittorie tutte per KO di cui 11 al primo round. Roba da leggende. Il 1985 è anche, però, un anno di lutto. Muore, infatti, Cus D’Amato che nel frattempo era divenuto, oltre che mentore ed allenatore, anche padre effettivo di Tyson, dopo averlo adottato nel 1982 in seguito alla morte della madre. Le ennesime delusioni di una vita fatta di sofferenze ma anche gli ennesimi colpi che Tyson assorbe e trasforma in sete di vittoria e di vendetta quando si trova sul ring. Il 1986 è l’anno della consacrazione. Il 22 Novembre Mike Tyson conquista il titolo mondiale WBC sconfiggendo Trevor Berbick a soli 20 anni 4 mesi e 22 giorni. Il più giovane campione dei pesi massimi della storia.
–Roba da leggende–.
La storia finisce qui perché tutto quello che succede a partire dal 1988 in poi nella vita di Iron Mike lo si trova scritto ovunque (si consiglia True. La mia storia., Piemme, Milano, 2013). Gestire i soldi ed il successo è difficile; soprattutto quando si viene da Brownsville.
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