Joe Egan e Gerry Rafferty alias Stealers Wheel…

8 Marzo, 2015

Certo tutti voi ricorderete la scena de Le Iene di Tarantino, quando un gangster taglia l’orecchio ad un malcapitato poliziotto immobilizzato su una sedia, ed inizia a danzargli intorno, cospargendolo di benzina, sulle note di Stuck in the middle with you.

Alzi la mano chi non è stato conquistato immediatamente da quel ritmo (e chi non abbia mai desiderato in vita sua, almeno una volta, torturare qualche sbirro). Il testo della canzone nulla c’entra con la scena violenta che si sta svolgendo davanti la macchina da presa, ed anzi, il contrasto tra le immagini raccapriccianti ed un pezzo giocoso come quello, lungi dal disgustarci, riesce persino – con la classica abilità cui ci ha abituato un maestro come Tarantino – a restituirci una sequenza grottesca, suscitando addirittura ilarità (almeno nello spettatore più cinico). Stealers Wheel era il nome della folk band scozzese – il duo formato da Joe Egan e Gerry Rafferty – che nel lontano 1972 produsse quel successo planetario che fu Stuck in the middle with you. Il gruppo ebbe una carriera breve, durante la quale sfornò solamente 3 dischi. Influenzati dalle sonorità di Dylan, dei gruppi beat inglesi e più in generale da tutta quella tradizione folk rock le cui radici risalgono probabilmente al duo statunitense degli Everly Brothers, hanno scritto, in appena tre anni, una manciata di splendide canzoni prima di sparire chissà dove. Stuck in the middle with you, dall’album del debutto, intitolato semplicemente Stealers Wheel, è la punta dell’iceberg. Appena sotto, ballads dalla desolante bellezza come Late Again e You Put Something Better Inside Me, tanto per citarne un paio, non vi faranno rimpiangere l’acquisto del disco.

Quando fanno rock, avrete l’impressione di ascoltare i Beatles di Get Back o di Eight days of week, ma non per questo proverete astio o rancore verso il duo scozzese. Non so se ho reso l’idea… I successivi due dischi seguono la positiva scia del primo. Nel ’75 si eclissano dalle scene, salvo tornare durante la metà degli anni ‘90 sfruttando di riflesso la popolarità fornitagli dal successo del film di Tarantino. Insomma ragà, per tirare le somme, non stiamo certamente parlando delle vette d’epicità raggiunte da totem come i Floyd o Jimi Hendrix, tuttavia nel loro repertorio troviamo melodie e canzoni gradevolissime. Io li ascolto in macchina, mentre guido, oppure la sera, quando torno a casa dopo una giornata tosta e mi rilasso con un po’ di musica ed un paio di birre. Certamente meglio di quanto solitamente riesco a beccare per radio. Di sicuro più interessante di quel carnevale ch’è il San Remo nostrano.

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