Lo Stato fa “… yeah yeah”
1 Dicembre, 2014ROMA – Ok, ve la farò breve, anche perché Lo Stato Sociale non fa parte delle mie scelte musicali.
Mercoledì mattina mi arriva una telefonata:”Aho!… vuoi venì a sentì Lo Stato Sociale venerdì?!?” Stavo rispondendo:”ma anche no!” quando poi:”ma si, ok!”… BAH!
Arriva il “fatidico” giorno e dopo aver bevuto un paio di robe al bar difronte la FAO (ah per chi è a Roma e non ci fosse mai andato, avete sbagliato di brutto… correteci!) ci dirigiamo verso l’Atlantico…
Probabile che Lo Stato Sociale rientri tra le migliori realtà (e questo potrebbe far riflettere sullo Stato delle cose) della musica italiana, ma l’unica cosa certa è che i ragazzi di Bologna riescono a coinvolgere e far divertire la massa. Oltre due ore di concerto, e se ciò che conta per la buona riuscita di un LIVE è la risposta del pubblico, beh… allora non è affatto mancata.
Ritmi e braccia sempre alte, per tutto il concerto, il gruppo sul palco è riuscito a creare l’alchimia giusta con i propri sostenitori. Quest’ultimi erano a dir poco divertiti, ma, ed è ciò che conta in un LIVE, mi è sembrato che i primi a divertirsi fossero proprio i 5 tipi di Bologna: si parlavano, scherzavano… danno l’impressione di tenere un concerto quasi come un giullare tiene banco in corte.
Spaziano molto nei loro testi (anche se lo stereotipo è di base), trattano argomenti con molta ironia. Come avviene in “Questo non è un grande Paese”(brano composto con Piotta) in cui viene esaltato un punto cardine, che condivido in pieno, dell’essere italiano:”… se magna be’, se beve be’, si sta yeah yeah…”
Tirando le somme, posso dire una cosa abbastanza contraddittoria: non “Mi sono rotto il cazzo” durante il concerto, ma Lo Stato Sociale non rientra tra i miei gusti musicali anche se è un gruppo che fa molto “… yeah yeah”
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