Musica per il terzo occhio/A psych tribute to The Doors
17 Dicembre, 2014« If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it truly is, infinite. ».
William Blake
I’m the Lizard King: I can do anything.
James Douglas Morrison
Tra i dischi più interessanti di questo 2014 in fase calante, ho scelto di riproporre questa gemma oscura.
«Ma come», mi direte, «una raccolta?».
Eh no, miei cari, fate attenzione: questo è un disco tributo. Anzi vi dirò di più: una translitterazione in chiave moderna di musica per il terzo occhio.
Cosa vuol dire? Semplice: una colorita gamma di moderni guerrieri psichedelici si dà da fare per reinterpretare i grandi classici dei padrini della psichedelia più letteraria, mistica, sciamanica e oscura degli stupefacenti Sixties: i The Doors. Un compito arduo anche solo a pensarci: eppure, vinile alla mano, il risultato è davvero interessante. Merito, certo, anche degli artisti coinvolti nel progetto: Clinic, The Black Angel, The Raveonettes – impegnati forse nella sfida più difficile: reinterpretare The End -, Dead Medow, Sons of Hippies, solo per citarne alcuni.
Allora, cosa aspettate? Lasciate che le porte della percezione si spalanchino: e confluite nell’universo attraverso di esse.
Ve l’ho detto: musica per il terzo occhio.
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