PASS THE POPCORN // PREDESTINATION (2014)

5 Febbraio, 2015

Avete presente l’amica carina che studia ingegneria, con cui siete andati a vedere Interstellar? Esatto, proprio quella che a tavola, mentre mangiavate la pizza del “dopo cinema”, vi ha umiliato ogni singola volta che aprivate bocca: tonnellate di spiegazioni teoriche, equazioni, formule, che smontavano sistematicamente – e senza possibilità alcuna di smentita – le puttanate scientifiche che vi uscivano dalla bocca. E voi che pensavate che la visione integrale di Star Trek o di Battlestar Galattica facesse di voi un accettabile astro-fisico; o che il saper recitare le scene madri delle due trilogie di Star Wars, o il monologo finale di Blade Runner, vi rendesse degli Stephen Hawkins… Non disperate, amici cari. Vi do la possibilità di rifarvi, stasera. Prendete il numero della tipa, datevi una infarinatura di nozioni scientifiche su Wikipedia, spolverate il divano, cambiatevi i calzini e chiamatela; invitatela a casa a vedere il PASS THE POPCORN della giornata, Predestination. Ecco le cinque ragioni che vi dovrebbero aiutare a riscattarvi, dopo la figuraccia rimediata con Interstellar:

 1. Il protagonista. Ethan Hawke: non entro nel merito di chi sia più figo tra lui e Matthew McConaughey (e non fatelo nemmeno voi, per carità, in sua presenza! A meno che, non siate assolutamente certi dei gusti del futuro ingegnere…); però, è dai tempi de L’attimo fuggente che il faccino imbronciato di Ethan manda le donne in visibilio. E sembra pure funzionare come marchio di garanzia sul grado di qualità di una pellicola…

2. Regista e sceneggiatore. Anche in Predestination, come in Interstellar, una coppia di fratelli: gli Spierig Bros., sono un promettente duo australiano che, alla fervida immaginazione degli inglesi Nolan aggiunge un buon grado di azione (non sono i Wachowski di Matrix, ma almeno lei così non inizia a sbuffare per le troppe scene di azione…)

3. La polemica preventiva. Il film è uscito gli ultimi mesi del 2014, ma difficilmente lo vedrete in Italia: i consueti problemi di distribuzione. E qui lanciatevi pure in una di quelle filippiche un po’ hipster su quanto le grandi casi di distribuzioni influenzino la nostra percezione della realtà, imponendo scelte dettate dalle major cinematografiche, che hanno interesse a standardizzare e colonizzare il nostro immaginario… Non esagerate, però: sennò o scappa o s’addormenta o vi tira una testata. In compenso, così facendo, sembrerete esperti di cinema, riuscendo forse ad inchiodare l’ingegnere su un terreno non proprio di sua competenza (se poi conosce il cinema come una Morandini o un Mereghetti, fatevi la croce e correte a cercare Padre Amorth per l’esorcismo definitivo contro il demone della sfiga che alberga in voi…)

4. La trama. Paradossi temporali: come quelli di Interstellar, ma descritti in un modo un po’ meno complicato e tecnico. Ma non meno raffinato. Insomma, non dovrebbe beccarvi mentre vi grattate la testa come una scimmia che si spulcia, cercando di capire che caspita succede allo spazio\tempo….

5. La storia d’amore. Sarà ingegnere, ma è donna. E qui non c’entra il padre (non solo, almeno…): per cui il film non rema contro di voi, ricordandole che voi non sarete mai all’altezza della sua figura paterna. Certo, se iniziate a frignare perché la storia è uguale uguale a quella che voi avevate con la vostra ex, da cui vi siete separati solo 7 anni fa, siete senza speranza…

Forza, campioni, stendetelo ‘st’ingegnere! Crediamo in voi!

( La scheda del film a cura di ROTTEN TOMATOES – Click Here – )


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