Pick Of The Day // Sven Marquardt.

22 Ottobre, 2015

Germania, Berlino, Berghain/Panorama Bar: il tempio mondiale degli dei della techno. Se sei un appassionato di musica sicuramente l’avrai sentito nominare, se ami la techno e l’elettronica il tuo sogno è andarci, se ci sei stato nessuno altro club al mondo potrà darti quello che il tempio ti ha donato. Io ci sono stato, questa però è un’altra storia che un giorno vi racconterò, ma posso confermare appieno la fama che ruota attorno al club. Il locale è in funzione da ormai 11 anni e la sua musica pulsa in un ex centrale elettrica al confine tra i quartieri di Kreuzberg e Friedrichshain, dall’unione delle sillabe finali di questi è nato il nome Berghain. La location è mozzafiato, la musica è la migliore dell’intero panorama mondiale, la qualità di quanto offerto ai clubbers è altissima.



Se stai per entrarci però devi riuscire a passare l’accurata selezione e le leggi non scritte di Sven Marquardt e della sua squadra di bouncers. Se li definissi solo come buttafuori non darei merito all’accurato lavoro che riescono a fare, se all’interno del locale l’atmosfera è sempre rilassata, se non ti accorgi della loro presenza nonostante ci siano, se non sono mai costretti ad intervenire per una rissa, se all’interno c’è gente che ha solo voglia di godersi la musica anche per tre giorni di fila il merito è tutto loro.
Sven ha iniziato a collaborare con il Berghain sin dall’apertura e nell’ambiente è conosciuto come “l’uomo più temuto di Berlino”. Sicuramente per via del suo aspetto, ma anche per le migliaia di persone che ha scartato alle soglie del tempio apparentemente senza alcuna logica motivazione. Fatto sta che il metodo utilizzato da Sven e dalla sua squadra funziona, quindi perché cambiarlo?


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Nonostante il suo sguardo inquietante non è un bruto, è cresciuto nella Germania Est governata dalla DDR, anni difficili che tuttavia, nonostante i problemi avuti con la Stasi, per Sven sono stati positivi. E’ in quegli anni che ha iniziato a fotografare insieme a Robert Paris e soprattutto grazie all’aiuto della madre di questo, Helga, nota fotografa tedesca che con i suoi scatti ha cercato di documentare la vita durate il regime della DDR. Sven ha iniziato a fotografare per ritagliarsi degli spazi di libertà che all’epoca, nella Germania dell’Est, erano cosa ben rara. I suoi scatti raccontano la sua vita e quella della gente che popola  Berlino, può essere definito come uno “storyteller” che cerca di abbattere il muro tra la macchina fotografica e la vita, attraverso un utilizzo maniacale del bianco e nero.
Ho scelto alcune delle sue foto esposte nelle gallerie fotografiche più importanti al mondo. In alcune è possibile scorgere i locali interni del Berghain dove vige il divieto assoluto di fotografare e registrare video per la clientela, alcuni dei collaboratori di Sven alla selezione e diversi Dj.

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