Recensione: Fid Mella | Tatas Plottn

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Se siete dei produttori o dei musicisti amanti del genere Rap/hip-hop,  è consigliato il non ascolto di questo disco.

Perché? Perché subito sareste costretti a chiuderete “baracca e burattini. Fid Mella con il suo primo album di debutto, composto con “l’arte del campionamento”, utilizzando solo i dischi della collezione del padre, segna la storia di un nuovo sound o movimento, come quando Michael Jordan cambiò mano in aria  nelle finali contro i Los Angeles Lakers. “No History”, Game 7… and Match! L’ispirazione Zen in una selezione di dischi rock-progressivi, trasformanti in un sound mai sentito prima. Coinvolgente, trascinante fin dalla prima battuta di presentazione. “Merano is the Place”. Merano è il posto da dove provengono i dischi ed è anche la città natale di Fid, prima di essersi trasferito a Vienna insieme ad uno dei suoi migliori amici Brenk. 29 sono le tracce, con una durata media superiore al minuto ma quello che impressiona di più, sono le ritmiche e i suoni scelti per le batterie, in pochi hanno una attitudine simile e purtroppo uno è scomparso nel 2006.  Il titolo del disco “Tata Plottn”, nel dialetto dell’Alto Adige significa: “dischi di papà” e se la copertina vi ricorda qualcosa ma non riuscite a capire cosa, vi conviene chiedere a vostro padre. Il campionamento di Things Gonna Change Some dei Sugarloaf, dal disco Liberty del 1970 è fantastico, stabile per bellezza al top degli incastri. Ogni traccia ha qualcosa di speciale che resta fissa nella mente, ad ogni cambio, il filo conduttore d’energia non viene mai spezzato e resta sorprendentemente sotto la pelle.

Il bello di quest’album  è che, alla fine di tutto, non vi farà chiudere baracca e buratti come al primo impatto ma vi ispirerà così tanto, che anche voi come Fid vedrete solo le “blinkin’ lights”... quelle delle spie del campionatore, sopratutto quando lo accendi e non quelle dell’albero di natale EH!!.

“…950’s, SB-12’s, MP-60’s, Shit is thumpin, 

eardrums pumpin,

The shit is tight, aight? 

Cuz the sample is tight, right? 

Bite this one and leave teethless…”

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