Speciale DISORDER Festival // Eboli 18-19-20-21 Agosto 2016
16 Agosto, 2016a cura di:
Stefano Nappa Gaetano Bresci Emiliano Santoro
Pasquale De Prizio Domenico Porfido Alfredo Cannizzaro
Benvenuti alla SESTA EDIZIONE del DISORDER!
Il festival di musica indipendente e di autoproduzioni più importante d’Italia.
Qui si esibiscono da anni la maggior parte degli artisti emergenti con più talento.
Noi di #ANHW non potevamo restare a guardare e come l’anno scorso vi abbiamo preparato
una presentazione sonora e visiva a modo nostro.
Anche quest’anno saranno 4 i giorni del festival, dal 18 al 21 Agosto tra le pietre pulsanti di storia dell’Arena di Sant’Antonio a Eboli.
28 sonorità tra band, dj e producer si alterneranno sui due palchi dell’Arena e Altrarea.
Ora però andiamo un ascolto a cosa ci aspetterà:
18 AGOSTO
ARENA: STEARICA // Pugile // Inude // Freudbox
ALTRAREA: The Delay In The Universal Loop // LELAND DID IT // Eu Bòlos feat Luca D.
EDITORIA: Stefano Cuzzocrea
VIDEOTAPE: Michael Frei
Inude
La scena elettronica salentina, sebbene vanti origini “antiche”, mai come oggi è stata in fermento.
Massimi esponenti di questo movimento sono Populous, Congorock e Jolly Mare.
Ma le nuove leve non mancano ed hanno tutte le potenzialità, in parte già espresse, per dare del filo da torcere ai fratelli maggiori.
I giovanissimi Inude sono il nuovo che avanza e a grandi falcate. Il duo elettronico è nato nel 2014 a Lecce ed è composto da Giacomo Greco (programming/voce/chitarra/synth) e Flavio Paglialunga (voce/percussioni/piano).
Da poco hanno debuttato con “Love Is in The Eyes Of The Animals”, Ep pubblicato da Panorama Musique Records, mixato e masterizzato da Jo Ferliga degli Aucan, ma concepito in un appartamento di Milano e autoprodotto nello studio casalingo dei leccesi. Giacomo e Flavio hanno radici musicali del tutto differenti che riescono a far combaciare alla perfezione, in alcuni brani viene fuori un’anima etno-folk mentre in altri un’elettronica di matrice underground.
Durante i live show si avvalgono del prezioso contributo di Francesco Bove, fonico e musicista, che si occupa di looppare, effettare e fare tutto quello che le sole mani degli Inude sono impossibilitate a compiere.
Il primo singolo estratto dall’Ep, “Man Down”, ha avuto ottimi riscontri ed è stato succeduto da “Hudea”, brano del giorno esaltato da un video a dir poco bello.
Da un verso di “Hudea” è stato tratto il titolo dell’Ep, gli Inude hanno dichiarato di credere fermamente che l’unica vera forma di sentimento puro sia insita nella parte più istintiva ed animalesca dell’uomo e che forse ce ne stiamo dimenticando. Il video del secondo singolo dà voce e rappresenta il terrore di chi fugge ed è stato così descritto dagli stessi Inude:
“Una corsa disperata attraverso l’ennesima barriera,
lontano il più possibile da tutti i muri fisici e mentali.
Un bambino nato e cresciuto in una zona di guerra non sa distinguere il bene dal male,
la macchina fotografica da un’arma.
Gli occhi di Hudea sono gli stessi degli animali in fuga:
inutile chiedere aiuto a chi ha appiccato
il fuoco nel bosco dove abiti per poi recintarlo, abbandonandoti al tuo destino.”
Eu Bòlos feat Luca D.
Eu Bòlos è un progetto ideato a Roma nel 2012 da Luca Di Donato e Rafa Ristallo. Evidente il richiamo alla parola greca “Eu bòlos” (ευ βώλος) “che identifica la terra ebolitana come una buona zolla e da cui, secondo un’antica tradizione, deriverebbe il nome originale di Eboli, città natale di entrambi.”
Una passione viscerale per le proprie origini quella che lega il duo campano e trova il suo sfogo nella musica elettronica. Già tanti i progetti rilasciati principalmente su etichette internazionali come Tulipa Recording – Microtech Records – Submarime Vibes. Attendiamo la loro performance.
Pugile
Pugile è un trio formato da Matteo Guerra alla batteria, Leo Leonardi voce e basso e Elia Pellegrino ai synth, di stanza a Torino che suona l’elettronica come fosse free jazz. Il loro sound è stato definito da Noisey come “qualcosa che sta all’intersezione tra TV On The Radio, Nurses e Sleep Party People” ed il loro album di debutto Round Zero è stato inserito tra “I migliori 50 dischi Italiani 2015”. I loro live sono imprevedibili come in un ring, affascinati dalla commistione tra le note elettrificate, dal sapore teutonico, e le calde melodie dei Caraibi. Dopo aver condiviso il palco con artisti come Populous e Gold Panda ci colpiranno al cuore al Disorder.
STEARICA
Nel corso degli ultimi dieci anni, il trio strumentale STEARICA , formato da Francesco Carlucci, Luca Paiardi e Davide Compagnoni, si è affermato nella scena indipendente internazionale grazie a tour e performance dal vivo con artisti del calibro di Girls Against Boys, NoMeansNo, Dälek, Tarentel, Damo Suzuki e Coliseum. Grazie a questa esperienza hanno dato vita alla Acid Mothers Temple and Stearica Orchestra e hanno registrato insieme alla band nipponica un album durante l‘ultimo giorno di un indimenticabile tour europeo di 30 date.
Tutto ciò è merito di un suono potente e avventuroso, geometrico ma viscerale, talmente denso da non aver bisogno di parole. “Hardcore”, però muto: come “L’urlo” apocalittico di Edvard Munch. Così è anzitutto dal vivo, sia in concerto, sia nelle sonorizzazioni cinematografiche (“Der Golem”, lavoro commissionato dal Museo Nazionale del Cinema). Musica con vocazione cosmopolita, comunque: per due volte il magazine Wire ha inserito gli STEARICA nelle proprie compilation periodiche. Ma con l’ultimo loro lavoro “Fertile” (Monotreme Records-2015, 65daysofstatic, This Will Destroy You, M+A) il trio si spinge ancora più in là, verso territori in larga parte inesplorati, ispirato alle piazze della Primavera Araba e agli Indignados di Barcellona, include le partecipazioni straordinarie di Scott McCloud (Girls Against Boys), Colin Stetson (Tom Waits, Arcade Fire, Bon Iver, ecc…) e Ryan Patterson (Coliseum).
The Delay In the Universal Loop
The delay in the universal loop è il progetto del ventunenne Dylan Iuliano.
Ha pubblicato due album: Disarmonia (2013, per Factum Est, Jestrai, in Italia e Dilated Time, Dallas Distortion Music negli USA) e Split Consciousness (Moon Sounds Records per CD/vinile/digitale e Dilated Time/Cemetery sisters per cassetta), uscito lo scorso anno. Sempre in tour fra Europa e America, i suoi suoni minimali, i suoi synth esplosivi sembrano mettere d’accordo tutti: “The Delay In The Universal Loop è il progetto musicale di Dylan Iuliano, ventenne campano che sta spaccando tutto in giro per l’universo. Stavolta ci troviamo di fronte a un lavoro solido e costruito attorno a un’estetica individuale che non ha paura di mostrarsi in ogni suo angolo, e questa sfrontatezza premia perché il risultato è magistrale.” NOISEY/VICE. A febbraio 2015 è stato pubblicato il primo singolo dall’album, “Texan Daylight”, con un video diretto da Logan Owlbeemoth (che ha girato video per Gary Numan, tra gli altri) uscito per la testata Newyorkese CMJ.
LELAND DID IT
Sono in cinque, e sono dei pugliesi su di un tavolo sonoro fatto di synths e drum machines.
Il tavolo, che è il cuore del progetto, si chiama Cake. Da pochissimo è uscito il loro primo disco che si chiama “Tempo” per Piccola Bottega Popolare. Connessioni imprevedibili tra il tempo convenzionale e quello percepito, bug umani, connessioni spontanee, errori di calcolo. Il primo singolo estratto è “Midnight” uscito in esclusiva su Wired Italia. PUSH THE #TEMPO!
Freudbox
Onirici, sognanti. Con questi due aggettivi si possono descrivere i Freudbox.
Può sembrare poco, eppure non lo è.
È musica che si pianta nella testa, la loro, e poi, lentamente, avvolgendoci, scava, fino a depositarsi nella nostra memoria per non andar più via.
Ha qualcosa a che fare con l’inconscio, questo sound: dolce e conturbante, materno e rassicurante, misterioso e minaccioso.
Quasi provenisse da un’altra dimensione.
O dagli angoli più nascosti della nostra psiche.
19 AGOSTO :
ARENA:
Zu // Caterina Palazzi-Sudoku Killer // Kill Your Boyfriend // Arduo
ALTRAREA
Lemon Lights // NONHOSONNO // Giancarlo Ibtaba Cotticelli Dj set
EDITORIA: YARD PRESS
VIDEOTAPE: Valeria Gaudieri
Zu
14 dischi sulle spalle e non sentirli.
Essere, a dispetto dei quasi vent’anni di attività, costantemente in grado di rinnovarsi, di contaminare e ricostruire la propria identità.
Non smettere mai la ricerca, perché la musica, in fondo, è un lungo percorso, una caccia aperta al suono, alla giusta vibrazione.
Per questo la loro ricerca ha prodotto una strana creatura: fusione di generi e stili – dall’hardcore punk al math rock, dal jazz al metal – che non li attraversa tutti e non si sofferma su nessuno in particolare. Una musica, la loro, che può prendere esclusivamente un nome, quello della band: ZU.
Perché non si è difronte ad un genere, ma ad una traccia, ad un percorso, ad una scoperta. In una parola, ad un’ esperienza. Da vivere e rivivere.
Ancora e ancora.
Lemon Lights
Lemon Lights è Alessio Corasaniti che naviga tra Techno, IDM, Deep e Ambient.
Nel 2014 è uscito “Cloverleaf”, il suo primo ep, e nello stesso anno insieme ad artisti come Slow Magic, Loscil, RIVKA è stato parte di “Vanished Moments” di Sun Glitters, rilasciato per l’etichetta giapponese A.Y Record’s.
Nel 2015 esce “Empty space” dopo un’anteprima esclusiva su Deezer, il suo primo LP per Le Narcisse Factory, la divisione di Le Narcisse (label di Luminal,Diodato, Le Naphta Narcisse) che si occupa di progetti originali e nuove tendenze.
Il 6 giugno di quest’anno è uscito un nuovo mini-album, “UNSLEEP” composto da 6 brani rilasciato per Waves For The Masses, un punto di svolta rispetto al precedente lavoro.
NONHOSONNO
NONHOSONNO è il progetto di musica elettronica di Gianmarco La Bella e Lorenzo Fringuello. Nati artisticamente nel 2014, il 30 gennaio scorso hanno pubblicato, per la label inglese Spaceal Orbeats, un concept album dal titolo “Trip to Mondo”, un lavoro ambizioso che si struttura in cinque fasi, o cinque tracce, che insieme raccontano una storia. L’album disegna un viaggio in più tappe alla ricerca di se stessi. Stilisticamente, il disco deve molto a gente come Aphex Twin, Boards of Canada, Mogwai, ma anche a Trentemoller o Apparat.
Lasciatevi trasportare nell’esplorazione fisica della geografia dell’inconscio.
Caterina Palazzi SUDOKU KILLER
Il Sudoku (titolo originale: 数独, che in italiano vuol dire “sono consentiti solo numeri solitari”) è un gioco di logica matematica giapponese. La variante detta Sudoku Killer si presenta come una matrice (solitamente in base 9, ma la grandezza può variare) che non presenta caselle già occupate da numeri, dunque le 81 caselle della matrice sono interamente bianche. Gli indizi dati per risolvere correttamente la matrice vengono da alcuni gruppi di celle che riportano la somma che i singoli elementi di quelle celle devono totalizzare.
È uno dei pochi casi di sudoku in cui intervengono i valori nominali dei numeri, la variante più numerica: per risolverlo, i numeri non possono essere considerati come simboli, ma è necessario contare… “ Da qui il nome del progetto (e dell’omonimo primo album). Sudoku Killer, band guidata dalla contrabbassista Caterina Palazzi, nasce a Roma nel 2007.I musicisti provengono tutti da esperienze artistiche affini, che spaziano dal jazz al rock alla musica sperimentale.
Il loro primo lavoro discografico “Sudoku Killer” con l’etichetta italiana Zone di Musica è uscito nel 2010, cui è seguito un tour di oltre 300 date in tutta Italia per la presentazione dell’album, che ha creato una buona notorietà e visibilità non solo in ambito jazzististico. Il nuovo disco in uscita a gennaio (Auand Records 2015) sarà seguito dal tour in Italia, Norvegia, Stati Uniti. “Infanticide” è fortemente caratterizzato da sonorità psichedeliche,noise, post-rock e evocative di colonne sonore cinematografiche. In occasione del JAZZIT AWARD 2010 Caterina Palazzi è stata votata come migliore compositrice italiana, SUDOKU KILLER è stato nominato secondo miglior album italiano, e la band si è posizionata al quarto posto tra le migliori formazioni.
KILL YOUR BOYFRIEND
I Kill Your Boyfriend nascono all’inizio del 2011 come side-project di Matteo Scarpa (Wora Wora Washington, The Transisters) e Marco Fontolan (Kitsune), rispettivamente voce/synth bass e chitarra, aiutati da una drum machine. Per ottenere un lavoro il più spontaneo e fresco possibile, viene subito registrato e mixato in casa un EP promozionale d’esordio che spazia tra sonorità shoegaze, psichedelia e wave fino all’elettronica, filtrata da una sensibilità diretta e viscerale, raffinata e violenta. Con la pubblicazione del primo lavoro la band riscuote un’attenzione immediata, viene invitata a partecipare a importanti eventi e festival in Nord Italia, suona in importanti locali e club. Successivamente la line-up viene ampliata con l’aggiunta di Roberto Durante ai synth.
Nell’ottobre 2012 vengono registrati 6 nuovi brani presso il Cheap Studio di Treviso: il gruppo, che nel primo lavoro tendeva a privilegiare l’aspetto più diretto e viscerale del suono e delle atmosfere, decide di aggiungere nuovi strumenti (quali Hammond e vere percussioni) allo scopo di ottenere uno spettro sonoro più ampio e raffinato. Jacques e Xavier, i due brani dell’EP di esordio che si avvicinano maggiormente all’attuale sound della band, vengono selezionati per essere inclusi nel futuro disco. Il tutto viene sapientemente rimaneggiato e mixato da Nicola Manzan (Bologna Violenta), che riesce a cogliere ed evidenziare perfettamente il sound ricercato dai KYB.
La pubblicazione del primo album ufficiale della band viene programmato per la tarda primavera del 2013, sotto l’egida di Shyrec; nel frattempo, i preparativi del tour promozionale, che porta la band sui migliori palchi italiani e stranieri, inizia con l’inserimento in organico stabile del batterista Antonio Angeli.A gennaio 2015, da un’idea di VolumeUP Music Agency, con il sostegno di Shyrec e la collaborazione di Foolica e XnotyouXme, viene pubblicato uno split-album con i New Candys dal quale viene tratto anche un videoclip, Isaac.
Arduo
Gli Arduo sono batteria e chitarra e nascono dall’incontro tra Marcello Giannini (Slivovitz, Periodic Limb Sleep Disorder, Enrico Rava, Guru+Marco Messina) e Andrea De Fazio (Erlend Øye, Fitness Forever). Entrambi appassionati di math-rock, jazz-core e hardcore decidono di unire le loro diverse esperienze musicali e artistiche per dare vita a un duo che desse sfogo a tutta la loro creatività e versatilità. “Il risultato è un miscuglio di jazz-core, rock, psichedelia e progressive che è stato registrato nel loro primo disco Arduo.
Giancarlo Ibtaba Cotticelli
IBTABA è il moniker di Giancarlo Cotticelli, dj salernitano che da oltre vent’anni ha contribuito in ogni ambito a diffondere la buona musica: negozi di dischi (Totem Records, Fonoteca, Serendipity), distribuzioni (Electronix Network), agenzie di booking (Defrag), ora manager della storica band inglese Clock DVA e membro, con Joe Drive, dell’etichetta KOOAAD MUZIK – house, old school, deep, electro, techno, dub, industrial, sempre con un unico comune denominatore: la ricerca e la proposta di musica qualità. Una curiosità: lo pseudonimo scelto dall’artista è un omaggio all’album It’s Beginning to and Back Again degli Wire.
20 AGOSTO
ARENA: Giobia // Tetuan // Electric K U R U // The Flying Madonnas
ALTRAREA: Policrom // Howtobeanastronaut // Radford Electronics
EDITORIA: LRNZ
VIDEOTAPE: Martina Scarpelli
Giöbia
“Giöbia’s new album “Magnifier” is ready to suck you into a lysergic
vortex of exotic mantras and Sabbathian rituals on September 9th”
Così i Milanesi Giobia l’ anno passato annunciarono l’ uscita del loro album Magnifier. Ci avvertirono che sarebbe stato caratterizzato da sonorità più scure rispetto a quelle delle produzioni precedenti e che sarebbe stata finalmente palesata la grande passione che li lega al progressive italiano degli anni ’70.
Così è stato, non ci hanno deluso. Per chi non li conoscesse, è bene ricordare qualche nota biografica: i Giobia nascono nel 1994, a Milano come già detto; il loro nome deriva da un’ antica festa di origine precristiana del nord Italia in cui viene bruciato un fantoccio dalle sembianze di strega come rito propiziatorio verso le forze della natura. Chiaro è il loro legame con la psichedelia e l’ acid rock e altrettanto chiara è la loro voglia di far vivere agli ascoltatori esperienza al limite del lisergico.
Tetuan
I Tetuan sono un gruppo psichedelico e noise rock di Macerata, Marche, nati successivamente ad un cambio di formazione dei Margot.
Nel 2009 pubblicano il loro primo ep “Tela”, registrato da Mattia Coletti e successivamente co-prodoto nel 2010 da Brigadisco records, I Dischi del Minollo, Timpan records e Onlyfuckingnoise records, e vede anche la collaborazione di Marco Bernacchia (Above The Three) nel brano Mumbo Jumbo; il secondo lavoro “Qayin” prodotto, così come il primo, per Brigadisco e Onlyfuckingnoise, è datato 2013. È di marzo 2016, invece, lo split-tape tra Tetuan e Lay Llamas, nona uscita di Artetetra, etichetta gestita da due Tetuan.
Electric K U R U
Nasce a Trento il progetto Electric KURU che prende il nome da una malattia causata dal cannibalismo e diffusasi nel ‘900 tra gli aborigeni della Nuova Guinea. Proprio come una malattia che sovverte gli equilibri del nostro organismo così il collettivo trentino fonde il jazz con ritmi tribali, magia nera e improvvisazione. È così che attraverso i suoi sei elementi gli Electric KURU riescono a dar vita a suoni di matrice quasi sciamanica e atmosfere noise che non vediamo l’ora di assaporare.
The Flying Madonnas
The Flying Madonnas è un progetto di musica strumentale che nasce nel 2012 dal incontro di varie esperienze nel ambito del underground romano. Alla chitarra Giacomo Serri, ai synth elettronica ed organo Mattia Frattari, alla batteria Niccolò Friz ed al basso Andrea Di Stefano.
Dopo un periodo di gestazione in cui vengono ideate le linee guida è compresa l’ intenzione e l’approccio comune, vede la luce, nel Giugno 2012 un primo Ep intitolato “Demo_n” nel quale si concentrano in un unico lavoro molti degli umori delle scorse esperienze rimanendo sospeso in una dimensione “sui generis” che poi diverrà la chiave di lettura e la vera intenzione della produzione seguente.
Il lavoro che assume un valore di banco di prova, trova un buon riscontro da parte della critica e ciò spinge il gruppo a affinare e amplificare quei tratti distintivi caratteristici di quel esperienza, sfruttando la sovrapposizione di genere e lavorando molto sul senso di libertà del suono. Oltre ad un lavoro costante in studio il gruppo si impegna in svariati live in giro per lo stivale, e condivide il palco con nomi anche internazionali come Metz (Canada) Action Beat (UK) Radio Moscow (USA). Il risultato dei tre anni seguenti all’uscita del “Demo_n” si catalizza nei brani che poi troveranno approdo allo studio di registrazione di Fabio Balestrieri, dove il gruppo registra e poi allo studio Nero dove il lavoro viene mixato e masterizzato dal tecnico del suono Daniele Gennaretti (Bud Spancer Blus explosion, Thee Elelephant, etc) tra il 2014 ed il 2015. il frutto di tali sforzi trova identità nel lavoro intitolato, non a caso, “Per Aspera ad Astra” in uscita il 01 Aprile 2016 per l’ etichetta di Bergamo “Factum Est”.
Policrom
I Policrom sono un duo composto da Giuseppe Donatiello e Gianluca Errico. Beneventani, ma da anni di stanza a Roma, nel 2013 hanno autoprodotto l’Ep “Momento” che gli ha dato la possibilità di farsi conoscere ed apprezzare da tutto lo stivale.Lo scorso 29 febbraio hanno pubblicato il loro primo disco, “La Vita Degli Altri”, per l’etichetta discografica Morgana.
Il disco è impreziosito dalla partecipazione di Marco Bianchi (Cosmo) che ha co-prodotto e mixato l’album.
Quello dei Policrom è un cantautorato elettronico raffinato e il titolo del disco riflette il suo carattere nostalgico, a tratti malinconico.
I Policrom sono una delle band emergenti più promettenti del panorama indipendente italiano.
Howtobeanastronaut
“I used to want to be an astronaut. But astronauts don’t even go to the moon anymore”.
Federico De Falco usa note lunghe, spesso psichedeliche in un equilibrio lunare sempre costante, con il respiro in una tuta spaziale che scandisce il ritmo del tempo sopra ogni glitch nel panorama della musica elettronica.
Il progetto nasce nel giugno 2015 e nell’ottobre dello stesso anno vede già uscire per l’etichetta bolognese di musica elettronica indipendente ARIAM Records il suo primo EP, “Mechanical Antithesis”: “un processo evolutivo, meccanico nell’istituzionalitá del suo svolgersi, ma al contempo astratto da qualunque realtà tangibile.”
Radford Electronics
Duo drone-rock napoletano composto da due dei giovani più interessanti e prolifici del panorama nazionale: Aaron Rumore, fondatore dell’etichetta di nastri Korper/Leib ed attivo anche come Bitcoin, e Guido “Eks” Marziale, beat maker atipico, con un piede nel dub più verace e l’altro nel noise più estremo. Il progetto prende il nome da una vecchia ditta di hi-fi inglese e molto si rifà alle cantilene angoscianti dei Throbbing Gristle più atmosferici, come alla cultura più noise e più dura, dolcemente proposta su beat digitali lo-fi. Lo scorso febbraio è uscito il loro primo album omonimo, ovviamente su cassetta per K/L: undici tracce alienate per gli appassionati di suono-rumore.
21 AGOSTO :
ARENA: Birthh // Klune // EPO // Livia Ferri
ALTRAREA: Malatesta // Analogic Tribe // Fiodor // Eroticduo
EDITORIA: Starmale Redazione. Mensile di Cose Brutte, Malessere e Disagi
VIDEOTAPE: VirginiaMori
Birthh
Birthh è l’oscuro alter-ego della fiorentina Alice Bisi, “la coscienza di una diciannovenne che spende la maggior parte del proprio tempo a pensare a eventi apocalittici”. Un personaggio che, per prendere in prestito il titolo di una delle canzoni del disco, si definisce “Queen Of Failureland”, una giovane regina molto lontana dal trovare un senso di pace interiore.
Creatura del collettivo WWNBB, lancia il suo Born In The Woods a marzo 2016; un disco che è esattamente quello che lei è, anima e corpo in note e testi; un’ eterea elettronica con venature pop che parte, in realtà, da un’ idea folk precocemente abbandonata grazie soprattutto all’ influenza subita da artisti come Jon Hopkins e Trentemoller.
Questo eclettico personaggio si esibirà al Disorder il 21 agosto.
Klune
Difficile inserire il trio di Padova “Klune” all’interno di un genere musicale prestabilito.
Le influenze sono tante e si avvertono. Il tutto però si fonde con classe e soprattutto semplicità rendendo il prodotto finito apprezzabile e godibile.
Giusto per farci un’idea quello che i ragazzi portano dal veneto è RnB, downtempo, trip hop, elettronica, ambient e chi più ne ha più ne metta. Appuntamento al 21 agosto!
EPO
Gli Epo nascono nel 2000, a Napoli, dall’incontro tra la sensibilità artistica del chitarrista e autore Ciro Tuzzi e le idee del produttore e tastierista Mario Conte. Il progetto nasce con l’intenzione di proporre all’ascoltatore qualcosa di nuovo, capace di coniugare generi diversi, come il rock, la canzone d’autore e, in parte, l’elettronica. Scrivendo testi mai banali e capaci di grande profondità introspettiva, gli Epo riescono a coinvolgere e conquistare il pubblico, tanto che, nel dicembre 2007, MTV.IT inserisce nella classifica internazionale delle dieci migliori uscite di quell’anno “Silienzio Assenso”, terzo album della band, che figura assieme ai lavori di Radiohead, Interpol, Pj Harvey ed altri nomi di risonanza mondiale. All’attivo, gli Epo vantano, ora, 3 album e un EP, “Serpenti”, pubblicato con l’etichetta romana “Le Narcisse”, dopo una trionfale campagna di crowdfunding su Musicraiser.
Livia Ferri
Livia Ferri è nata a Roma nel 1986.
Scopre la musica ed il suo potere prodigioso durante i viaggi estivi con il resto della famiglia; la noia dei lunghissimi tragitti in auto per attraversare l’Europa ingannata solo dall’ascolto di centinaia di cassette con il walkman che non la lascia mai sola. Al liceo muove i suoi primi difficili passi nella composizione; la solitudine si trasforma in sensibilità e presto Livia impara a conoscere la bellezza della malinconia, temi molto presenti nella sua formazione artistica. Si appassiona al folk americano e al fado e ascolta tutto quello che trova nei negozi di dischi e sul web. Il tempo, in tutte le sue sfumature concettuali, diventa presto l’argomento principale delle sue riflessioni.
Con qualche difficoltà, Livia capisce e riconosce il suo desiderio, il suo prossimo futuro: essere una songrwriter. Nell’autunno del 2009 inizia a scrivere i primi brani, nell’inverno del 2010 cominciano le prove con la nuova band, i concerti, le decisioni da prendere e dopo due anni duri, densi di eventi formativi e determinanti accaduti sul lavoro come nella vita privata il 2012 vede la pubblicazione del suo album di debutto: Taking Care.
Malatesta Analogic Tribe
Può spiazzare trovarsi a tu per tu con un sound Tekno analogico e suonato dal vivo con Contrabbasso (Diego Pandiscia), Didjeridoo (Christian Muela), Batteria (Davide Cipolla) e Samples (Jacopo Dell’Abate). Eppure è questo il pane quotidiano dei Malatesta Analogic Tribe, collettivo romano di musicisti provenienti dalle più disparate realtà musicali (UNDERDOG, STADTFISHFLEX, LE SIGARETTE!!, OHM SWEET OHM, PRIMITIVE FIELD) uniti in un progetto di ricerca musicale che dalle radici ritmiche tribali arriva a toccare le più moderne sonorità clubbing e rave.
Fiodor
Quando compri una scatola lego o usi le istruzioni oppure re-inventi tutto a modo tuo.
Ecco! Fiodor, da quand’è nato ha re-inventato tutto come un bellissimo pezzo per i Discoforticut ed un inedito nel tape “Rainbow” con il collettivo 2QZR, sempre in onda sulle frequenze di BabylonRadio2.
Gli piace ri-costruire le canzoni come pezzi di Lego, ma senza istruzioni quindi aspettatevi qualcosa di personale che illumini la propria fantasia sonora.
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