SPECIALE // FLUSSI media arts festival 2016 – Minus Habens – @Avellino dal 25 al 28 agosto 2016

21 Agosto, 2016

FLUSSI media arts festival 2016

– Minus Habens –

“Faccio parte di quella minoranza che si rifiuta di far parte di qualsiasi minoranza definita.” (Charles Simic)




Ritorna Flussi, festival internazionale di arti mediatiche che nasce dall’idea di un gruppo di persone, di amici, appassionati alle nuove frontiere delle arti elettroniche e digitali, in tutte le loro declinazioni. Flussi è organizzato dall’associazione culturale Magnitudo, che è una sorta di collettivo/rete che cerca di raggruppare intorno a sé tutti coloro che sono interessati a portare avanti questo ambizioso progetto. Dalla prima edizione del 2009 il festival è sempre più cresciuto, la rete di collaboratori che partecipa all’organizzazione insieme ai membri storici dell’associazione Magnitudo si è infittita, i consensi sono aumentati e i risultati dopo tanto lavoro sono finalmente arrivati. Flussi ogni anno propone un tema, che vuole essere una riflessione sull’influenza e sulle conseguenze che le moderne tecnologie hanno sulla vita quotidiana. Viene proposto un punto di vista ben definito dal quale esplorare la cultura digitale, diffondendola a un numero sempre maggiore di persone, cercando di far prevalere l’aspetto umano su quello tecnologico, con il fine di far comunicare gli uomini attraverso le tecnologie e creare una connessione fra i Bpm analogici dei cuori umani e quelli digitali delle macchine.

Quest’anno il festival raggiunge l’importante traguardo dell’ottava edizione.


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Artisti internazionali, live concerts, dj set, workshop, conferenze, installazioni, visuals, animeranno quattro giorni dedicati alla sperimentazione musicale, all’arte e alla cultura digitale, il tutto nella splendida cornice del capoluogo irpino. Minus Habens, il concept di questa edizione, intende aprire un orizzonte critico sull’eccessivo livello di “performatività” che un mondo in cui si è sempre “online” richiede a tutti noi. Invitando a riscoprire, nell’impossibilità di corrispondere agli standards comportamentali e prestazionali imposti dalla società, non momenti di deficienza, ma potenze attive per l’invenzione artistica e politica, tale concept intende invocare una decrescita non solo economica ma prestazionale, in cui tutti (più e meno dotati, disadattati, emarginati, malati, reclusi…) possano riappropriarsi del proprio tempo, dei propri limiti, dei propri desideri.


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Il format del festival riprende la proposta delle ultime edizioni con due palchi su cui prenderanno forma i live set di artisti nazionali ed internazionali. Il Main stage verrà allestito sulla terrazza panoramica del Teatro Carlo Gesualdo, mentre l’Esp stage, fulcro della sperimentazione del festival con impianto sonoro quadrifonico, sarà ospitato dal giardino della Casina del Principe. La sezione divulgativo-didattica del festival segue la stessa linea del concept, affiancando alla lineup musicale, workshop, installazioni e momenti di approfondimento incentrati sulle tematiche proposte con il concept Minus Habens.   Tra i workshop ai quali si potrà prender parte: #1 “Sintesi Modulare Del Suono” a cura di Luciano Lamanna e Davide Ricci (promosso da FunkyJunk) #2 “Interazioni, performance, installazioni” a cura di Carmine de Rosa #3 “Max/MSPJitter: connecteverything” a cura di Rino Petrozziello #4 “Pure Data Virtual Analog Synthesizer” a cura di Mauro Buoninfante #5 “Hi-book VVVV Augmented Realy Book” a cura di Martin Romeo #6 “3D Blender” a cura di Alan Zirpoli #7 “Elementi di post-produzione audio” a cura di Gianni “Blob” Roma #8 “In a Sounscape” a cura di Coordinate Sonore

Lineup e timeline del festival
Day #1 – 25 agosto

Esp stage

180 gr (djset) – h 11.00 – 20-30

180gr


La collaborazione tra Flussi e Dislike giunge, con questa edizione, al quarto anno, un sodalizio che vede ormai l’apporto del networkpunto fermo all’interno della programmazione del festival e che quest’anno si concretizza nella coproduzione di una tappa di “180gr.” 180gr è lo storico peso del vinile inciso artigianalmente. Antico, come il commercio dei mercanti di un tempo.E’ da qui che nasce il progetto musicale ideato da N-Zino per valorizzare il ritorno alla cultura del vinile e alla musica mixata con attrezzature analogiche. La musica esce dal contesto abituale dei club e contamina il luogo della genuinità per eccellenza, il mercato rionale, per valorizzare e promuovere il territorio. Nell’arco della giornata si esibiranno: D-Vergent, Fabio Grillo, LKSMN b2b Bop, Mystic Jungle, Whodamanny, Milord e Massimo Di Lena (Nu Guineal).


Main stage

Meta– – h 22.00

meta


Meta– è il progetto di Luigi Calfa e Simone Giudice. Collaborano dal 2013, insieme hanno fondato un personale laboratorio creativo sperimentale il cui nome deriva dalla preposizione – prefisso greco μετά, utilizzato per indicare tutto ciò che va ‘oltre’, e si astrae da ogni forma di limite [spaziale e temporale]. Il loro primo lavoro è ‘Ambienti – Vo. I’ pubblicato a maggio 2016 da Kabalion Records. A Flussi presentano “Nova” primo esperimento audio–video che rappresenta una lunga e lenta esplorazione dell’atmosfera nello spazio/tempo, che manipola continuamente luce e suono invitando lo spettatore ad un graduale abbandono.


Key Clef – h 22.45

key klef


Key Clef è un progetto di Livia Borzetti da Roma, iniziato nel 2013 con la prima release digitale “Acoustic Pollution” su Trick Track records. Dopo la prima release è stata pubblicata una traccia, su compilation della stessa etichetta, “Breaking Heart”, che riscuote positivi feedback e molti ascolti. Nell’ottobre 2015 è pubblicato il primo album in cassetta e in digitale, su etichetta LoveBlast, ovvero “Linee Parallele” che ha avuto buonissimi apprezzamenti da parte della critica. Key Clef porta sulle spalle un bagaglio culturale con radici nella rave culture e nel clubbing, ma è con i freeparty che nasce l’amore per le macchine per fare musica e liveset: Korg in spalla e tanta voglia di suonare! È parte integrante dell’attuale scena romana come resident del collettivo LSWHR. Le produzioni sono un mix di groove incalzanti e melodie malinconiche, pasta grezza e un mood viscerale e sognante in continuo mutamento. I suoi set live sono creati in “real-time” e per questo unici, uno scambio continuo fra dancefloor e palco.


High Wolf – h 23.30

high wolf


Dalla label americana Not Not Fun, un artista che suona al ritmo del cosmo. Incanalando le energie meditative della musica indiana, o trovando ispirazione nei ritmi dell’Africa occidentale e del Sud, High Wolf crea una nuova forma di psichedelia elettronica globale, in cui i colori sono caldi e i suoni sono quelli di una celebrazione della vita. Sensazioni positive e forti, che si moltiplicano così come l’Universo si espande. “Growing Wild”, il suo ultimo full-length su Leaving records, è un concentrato di frenetic ritmi Shangaan, chitarre touareg, e suggestioni maliane. Il suo approccio alla psichedelica è unico, capace di unire il divertimento della musica elettronica con una spiritualità che cerca gli stati trascendentali. Attraverso le sue “scatole di effetti” e i suoi droni sognanti (o febbricitanti), High Wolf conferisce alla musica un senso di mistero che si addice alle cose più autentiche e originali, come se i suoi suoni continuassero a sgorgare sin dall’inizio del tempo.


 

 

r2π – h 00.10

r2


r2π a Flussi 2016 presenterà Thermastris. r2π è un progetto a quattro mani nato dalla fusione organica di Retina.it (Nicola Buono e Lino Monaco), Prg/m (Pier Giuseppe Mariconda) e Ruhig (Luigi Cicchella) tre solide realtà della techno italiana che attraversando percorsi molto differenti hanno deciso di mettere insieme le loro idee in questo nuovo progetto, una “triangolazione” di tre elementi energetici campani che vanno a costruire una “quadratura del cerchio” perfetta, un ensemble olistico dove le anime sono ancora distinguibili ma dove il tutto è più della somma delle singole parti. Thermastris Tra le pratiche che finirono per costituire l’alveo proteiforme delle forme della cultura ellenica riti, culti e religiosità avevano un posto privilegiato e tra loro un ruolo fondamentale aveva la danza, elemento non solo ludico ma vera e propria oggettivazione di un pensiero fortemente intriso e contaminato da ritualità e misticismo. Quale risposta al caos la danza greca si va a condensare in due distinti momenti: l’Ethos e il Pathos, la Xyphismòs (la danza con la spada) elegante e solenne e la Thermastris (la danza dai movimenti convulsi) dal carattere liberatorio e esorcizzante. In questi anni contraddistinti dal “Pensiero debole”, ovvero la perdita della concezione fondazionale della filosofia, la dissoluzione dei fondamenti ultimi, dei princìpi incontrovertibili, delle idee chiare e distinte, i valori assoluti, i suoni elettronici dei sintetizzatori, le immagini dei visuals non rappresentano altro che il detrito di sedimenti e masse che negli anni e nello spazio hanno vagato fino a divenire matrice generativa di nuovi tipi di danze “geometriche” e parossistiche che vestono gli abiti di moderne Thermastris.

 Day #2 – 26 agosto

Esp stage

Les Énervés – h 19.00

 

LS


I Les Énervés uo napoletano, formato da Giulio Nocera e Renato Grieco, votato alla ricerca sonora più radicale, che guarda tanto ai maestri dell’elettro-acustica francese quanto agli improvvisatori rumorosi giapponesi. Nastri e feedback, oggetti amplificati e field recordings, trattamenti digitali, il tutto suonato rigorosamente dal vivo per riportare il suono al suo stato selvaggio. Amanti dell’orizzontalità, i loro paesaggi, benché animati da miriadi di micro-eventi, hanno qualcosa di desertico o di Kafkiano. “La natura del nostro film cieco è quella di un film in cui nulla accade, dove è impossibile ricostruire la trama, esplosa. Non vi è alcuna intenzione di comunicazione, il gioco per noi significa aprire un enorme vaso di Pandora, scatenando la furia di un fiume incontenibile”.


Arnaud Rivière – h 19.45

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Attivo dalla fine degli anni ‘90 nell’ambito della ricerca sui dispositivi sonori e del diy (do it yourself), Arnaud Rivière è interessato alle potenzialità sonore nascoste negli oggetti più semplici, spesso oggetti di riciclo, oppure malfunzionanti. La sua estetica, coerente con tale discorso, è orientata a far emergere un certo tipo di bellezza dal rumore, così come gli scarti o i rifiuti possono anch’essi esprimere inaspettate qualità sonore. Utilizzando un dispositivo elettro-acustico rudimentale basato su un giradischi riparato, un mixer modificato e altri strumenti primitivi, Arnaud pratica l’improvvisazione libera sia in solo che in gruppo, con performance tutt’altro che delicate. Vi attaccherà con suoni taglienti prodotti dagli oggetti che ruotano sul suo giradischi, mentre fili elettrici vengono pericolosamente inseriti direttamente nel mixer dando vita a frequenze aliene. Una performance fisica, potente, entusiasmante, che vi lascerà senza fiato.


 

Mats Erlandsson – h 20.30


Compositore elettro-acustico svedese, Mats Erlandsson lavora nel prestigioso centro di ricerca EMS di Stoccolma. Sebbene il suo lavoro sia focalizzato sulla musica elettronica, ha anche composto musiche per danza, ensemble da camera e suonato dal vivo con più collaboratori. Il debutto “Selective Miracles” è pubblicato su doppia cassetta nel Gennaio 2016 seguito da l’LP “Valentina Tereshkova” in Marzo, entrambi su etichetta Posh Isolation. Le due release rappresentano una bella introduzione di una nuova forte voce nella musica elettronica scandinava. La sua musica è, allo stesso tempo, atmosferica, astratta e materica. Non si tratta, però, di musica ambient, ma di qualcosa che si insinua con morbidezza, che gradualmente rivela tutto il suo peso fisico : melodie deformate, atmosfere monumentali che collassano, un senso di disorientamento che si accompagna ai crescendo di distorsione e rumore. Musica ricca di “drama” che raramente è stata rivestita in modo più elegante.


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Balance – h 22.00

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Il duo Balance nasce dalla collaborazione tra Luciano Lamanna e Davide Ricci. Assieme si dedicano alla pura improvvisazione su un imponente sintetizzatore modulare, protagonista indiscusso della scena e scalpitante creatura dal suono abrasivo con spunti che vanno dalla dark ambient all’industrial passando per la techno.


Welburn & Lippolis – h 22.45

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Il bassista elettrico James Welburn e il batterista Nico Lippolis infuocheranno il palco di Flussi con un set potente e fisico, interamente “suonato”, sul limite tra free rock ed elettronica. James Welburn è uno dei musicisti più interessanti in circolazione, un bassista sui generis, che combina e modifica suoni di basso elettrico con astratti effetti software per ottenere soundscapes e drone, toni diminuiti, clangori e distorsioni. Benché giovane, Welburn vanta già collaborazioni prestigiose, come quella con il mitico batterista Tony Buck dei The Necks e la pianista Magda Mayas nella band Transmit, oppure quelle con Andrea Belfi, Aidan Baker, Svarte Greiner, Brage Tørmænen. Il suo ultimo lavoro “Hold”, pubblicato da Miasmah, è stato definito “Come guardare un enorme fuoco che si contorce mentre si spegne verso i cieli aperti, accompagnato da percussioni ripetitive che sembrano non finire mai…”. Nico Lippolis, batterista italiano residente a Berlino, ha suonato con Caspar Brötzmann (Caspar Brötzmann Massaker), N.U. Unruh (Einstürzende Neubauten), Christof Hahn (Swans) Jochen Arbeit (Die Haut, Einstürzende Neubauten) Bob Rutman e altri. Lippolis è anche il curator della serie The Farmyard Noize a Berlino: una figura chiave della scena artistica italiana in Germania.


Felix Kubin – h 23.30

Felix Kubin


Enfant prodige della musica elettronica, Felix Kubin è da oltre vent’anni una vera icona del pop più futuristico e sperimentale, con influenze cha vanno dai Kraftwerk a Stockhausen al radio-dramma. Una figura tra le più interessanti ed originali del panorama europeo underground: compositore, dj, scrittore per la radio, media artist, Felix Kubin comincia a comporre musica elettronica a 12 anni e fa parte (in coppia con Tim Buhre) del  “futuristic noise group” Klangkrieg, attivo dai primi anni novanta. Quella di Kubin è una personalità poliedrica che nelle sue varie incarnazioni artistiche ha espresso uno stile unico che fonde, muta, contamina e decostruisce format e generi musicali muovendosi con ironia dadaista tra pop, fiction, cabaret, radio play, musica da camera, musica concrèta, computer music e avanguardia. Dal Sonar di Barcellona al Mutek di Montreal, i suoi memorabili set dal vivo a base di voce, MS20 e tanto carisma, hanno fatto di lui una personalità di culto delle arti multimediali. Imperdibile!


Matter – h 00.10

matter


Matter è il moniker di Fabrizio Matrone. La sua musica è stata pubblicata da diverse labels quali Kvitnu (UKR), Le Petit Machiniste (D), Soviet Media Kontrol (US). Ha suonato in diversi festival come Piombino eXperimenta III (IT), Live Performers Meeting 2006 (IT), Le Petit Machiniste Festival 4 (D), Storung Festival 7 (ES), Flussi Festival 2013 (IT), Game Over festival 2015 (IT). Il progetto si focalizza su suoni elettronici e sperimentali, atmosfere analogiche profonde e sporche.


Day #3 – 27 agosto

Esp stage

Heidseck – h 19.00

heisdeck


Heidseck è un progetto di Fabrizio Matrone (Matter, fmchloroform). Il progetto prende vita nel 1999, la fase embrionale prevede l’utilizzo di chitarre che abusano di echi, riverberi e delays che danno vita a stratificazioni di feedback e drones. Le composizioni sono per lo più lunghe sessions registrate in presa diretta per mezzo di microfoni collegati ad un 4 piste. Il risultato è un sound oscuro ed allucinato che trae spunto tanto dalla psichedelia che dall’elettronica più estrema e sperimentale. Nel 2003 viene alla luce “The Null Creator”, rilasciato in tiratura limitata dalla “Nectanebo” in formato cd-r; il sound abbandona le chitarre e diventa ancora più oscuro, sotterraneo, con rimandi alla prima ondata di musica industrial. Dopo diversi anni dedicati al progetto elettronico rhythmic noise sperimentale “Matter”, Fabrizio Matrone nel 2011 riprende il progetto Heidseck con un’uscita in freedownload per sine3pm, e apre l’unica data italiana di TAGC, il 3 Settembre 2011 insieme a Tez e Retina.it. Nel 2012 partecipa insieme al filmmaker Pier Paolo Patti con un progetto audio/video alla settima edizione di Störung festival.


Cogne et Foutre – h 19.45


Artista tuttofare e genio del circuit bending, Benjamin aka Cogne et Foutre, produce uno spettacolo audiovisivo dal vivo basato sull’interazione tra segnale acustico e televisori a tubo catodico. Suoni puri, anche grezzi, passano attraverso il suo sistema autocostruito e si trasformano in magnetici pattern visuali, frutto esclusivo delle variazioni di corrente nel tubo catodico. Niente elaborazione digitale, uno spettacolo diretto, un trionfo dell’analogico e della filosofia “do it yourself”!


Anna Zaradny – h 20.30

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Sound e visual artist di Varsavia, Anna Zaradny è una delle personalità più importanti della nuova avanguardia polacca. Il suo lavoro, a cavallo tra musica concreta ed elettronica immersiva, esplora le abitudini percettive degli ascoltatori attraverso una complessa architettura sonora fatta di texture, rumori, suoni sintetici e materiali concreti, organizzati e giustapposti a creare una dimensione sonora quasi barocca, ma estremamente compatta. La ricchezza e la varietà dei timbri delle sue sculture sonore, unita a una latente drammaticità, fanno del suo live set un’esperienza dall’impatto fisico ed emotivo incredibile. Animatrice della scena polacca sin dagli anni ’90, Anna Zaradny è stata co-fondatrice dello storico festival Musica Genera, e ha collaborato con artisti del calibro di Christian Fennesz, Cor Fuhler, Robert Piotrowicz, Kaspar T Toeplitz, Burkhardt Stangl… Molto attiva anche come artista visiva e installativa, ha presentato i suoi lavori nelle più importanti gallerie europee.

Main stage

Uroboro – h 22.00

uroboro


Audio–video live set per due chitarre elettriche in feedback, realtime video e live electronics.  Uroboro è il simbolo del serpente che si nutre della propria coda, formando un anello senza inizio né fine. Uroboro, allo stesso modo, è una performance audio-video costruita sul fenomeno dell’auto-oscillazione o feedback acustico. Al corpo di due chitarre elettriche sono applicati degli altoparlanti a contatto, capaci di trasmettere il suono nella materia solida invece che nell’aria. Ri-immettendo sulla tavola armonica di ciascuna chitarra il suono proveniente dai suoi stessi pick-up sotto forma di vibrazione meccanica, si crea un meccanismo di auto-oscillazione che tiene le corde in perpetua vibrazione. Il pezzo esplora le possibilità di utilizzare questo meccanismo come fonte di materiale sonoro, modificandone il comportamento. Agendo dal vivo sulle caratteristiche fisiche delle corde, cambiandone la tensione, la quantità di suono che vi viene re-immesso o alterando le caratteristiche timbriche del suono stesso, i performer costruiscono un viaggio sonoro dalle caratteristiche ipnotiche. Il video, generato in tempo reale a partire dalle immagini delle stesse chitarre e completamente dipendente dallo sviluppo del suono, ne complementa la natura in maniera organica. Per tutta la durata del pezzo, immagini e suono evolvono lentamente come un tutto inestricabile, procedendo da uno stato di precario equilibrio al successivo.


Maria W Horn – h 22.45

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Maria W Horn è un’artista svedese capace di manipolare tempo e spazio attraverso sonorità estreme , spazialità, rituali ed esperimenti ottici di luce. Esplora le tensioni tra il rumore ed il silenzio, oscurità e luce, lucentezza e contrasto. Il suo lavoro cerca inoltre di distorcere i livelli del reale e del virtuale, attraverso l’uso di tool quali volume, impatto e sovraccarico/perdita degli stimoli percettivi. La sua musica è una stratificazione di sintetizzatori e progressioni armoniche graduali, pattern generativi e formazioni ritmiche. Nelle sue performance dal vivo spesso incorpora visual analogici fatti di improvvisazione attraverso proiettori super-8 e feedback video. Le performance audio/video di Maria W Horn trascendono verso l’”expanded cinema” e l’installazione. Dopo avere completato gli studi in elettroacustica al Royal College of Music di Stoccolma e Universität der Kunst di Berlino, si è stabilita a Stoccolma diventando parte integrale della “New Music” in Svezia attraverso il coinvolgimento in label quali Fylkingen, XKatedral e Sthlm Drone Society – un’associazione che lavora per promuovere musica timbrica lenta e in graduale evoluzione.


Mark Fell – h 23.25


Pioniere della techno più sperimentale e avanguardistica, l’artista di Sheffield Mark Fell è ormai entrato nel firmamento della musica elettronica come producer e come ricercatore. Dal 1998 ha pubblicato dischi acclamati dalla critica e dal pubblico per etichette come Raster Noton, Editions Mego, Mille Plateaux, Line e Alku. La sua combinazione di musica popolare da ballo (techno, elettronica) e composizione d’avanguardia tramite complessi sistemi algoritmici e matematici, fanno della sua musica qualcosa di inconfondibile e ampiamente riconosciuto. La sua recente pratica musicale è diventata sempre più influenzata da musiche non occidentali, come è evidente nelle due opere “Multistablity” e “UL8” che esplorano sistemi di timing e tuning non familiari che producono pazzeschi effetti ipnotici e stranianti. Esperto nell’uso della tecnica “ambisonica”, il suo lavoro è caratterizzato dall’utilizzo di più forme d’onda spazialmente distribuite per formare ambienti sonori sintetici complessi. La diversità e l’importanza della pratica di Fell si riflettono nella quantità di istituzioni internazionali che hanno presentato il suo lavoro – dai grandi superclub come il Berghain, all’Hong Kong National Film Archive e molti altri. Mark ha ricevuto commissioni da istituzioni prestigiose ed è stato riconosciuto da ARS Electronica (Linz) con una menzione d’onore nella categoria musiche digitali. Oltre alla sua pratica creativa, è stato coinvolto in una serie di progetti di ricerca accademica che spaziano dall’informatica alla musicologia, e come curatore è ampiamente riconosciuto per il suo contributo allo sviluppo della musica elettronica sperimentale in Europa.


Franck Vigroux & Kurt d’Haeseleer – h 00.10

frank v   Dopo l’anteprima mondiale al Mutek di Montreal, “Centaure”, la nuova performance audiovisiva di Franck Vigroux e Kurt D’Haeseleer arriva a Flussi 2016! I paesaggi sonori abrasivi e dal forte impatto fisico di Vigroux (già noto al pubblico di Flussi per la sua memorabile performance del 2013) si uniscono qui con i “pixel-dramas” di Kurt D’Haeseleer, al limite tra cinema, pittura e performance. Un safari virtuale super immersivo in un ipotetico mondo del futuro, dove l’uomo, scomparso, è assorbito da una tecnologia pervasiva divenuta ormai antropomorfica. “Un viaggio post-digitale verso l’Antropocene” come gli stessi artisti amano definirlo, Centaure prende ispirazione dall’idea che l’impatto umano sul pianeta e il suo clima sia tale da aver prodotto, dopo l’Olocene, una nuova era geologica, l’Antropocene, nella quale ci apprestiamo ad entrare. https://vimeo.com/167335970

Day #4 – 28 agosto

Esp stage

Drum Circle (evento speciale con Stefano Costanzo) – h 18.00

Stefano-Costanzo


Drum Circle, ovvero un cerchio di persone che suonano le percussioni. Questa semplicissima e ancestrale pratica ha ancora oggi il potere di trasportare i partecipanti in una dimensione di concentrazione e catarsi, una pratica liberatoria e gioiosa. Allo stesso tempo essa è fortemente aggregativa: l’equità tra i musicisti, il carattere inclusivo (possono prendervi parte persone di qualunque età e qualunque competenza musicale), fanno del “drum circle” un momento di produzione di comunità attraverso la pratica sonora, e pertanto un piccolo modello virtuoso di vita collettiva, in cui si forma la coscienza di gruppo attraverso l’ascolto, la simbiosi, il ritmo. Sarà il percussionista napoletano Stefano Costanzo a condurre questo speciale gruppo, composto da migranti ospiti dei centri d’accoglienza dell’Irpinia e musicisti.
Stefano Costanzo, batterista e compositore classe 1981, diplomato in Musica Jazz al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Ha frequentato il biennio di alto perfezionamento “In Jam” presso Siena Jazz. La sua preparazione tecnica prevalentemente autodidatta e la ricerca verso un uso dello strumento quasi onomatopeico lo hanno spinto ad addentrarsi sempre più in profondità nella pratica delle tecniche estese e dell’improvvisazione radicale, estendendo il proprio set con oggetti, crotali e campane. Fondatore nel 1999 dei Tricatiempo ha registrato nel 2013 il suo primo disco da leader edito per “Auand”. Membro di numerosi gruppi (Oportet, Mario Gabola Stefano Costanzo Duo, Costanzo – De Placido: Pastification, Sick Sciences, Antonio Raia – Stories Of a Vain Diary) si è esibito in Norvegia, Germania, Polonia e in tutta Italia. Ha partecipato a tre edizioni del Multiversal (festival itinerante di musica estrema), esibendosi tra Napoli, Oslo e Berlino, stringendo rapporti con musicisti di tutto il mondo. Ha avuto la possibilità di esibirsi e registrare in studio con numerosi musicisti di grande rilievo quali Evan Parker, Michel Doneda, L’Occelle Mare, Andrea Pensado, Lisa Mezzacappa, Bromp Treb, Paul ‘N Roth, Ensemble Dissonanzen, Adam Rudolph, David Ryan, Elio Martusciello, No Input Ensemble e molti altri. Di recente ha tenuto un workshop sull’improvvisazione al Conservatorio di Karlsruhe in Germania. Ha diretto la Crossroads Orchestra (formata da elementi appartenenti al collettivo napoletano di improvvisazione radicale), utilizzando la “conduction”, al SüdTirol Jazz Festival Alto Adige (Bolzano), e a Casa del Jazz (Roma), Monk (Roma), Nadir Festival (Napoli).


Roberto Begini – h 18.40

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Roberto Begini è un sound artist, producer e performer di musica elettronica, orientato verso sonorità IDM, ambient, drone. È co-fondatore del progetto Kolmitt con cui ha pubblicato diversi lavori e performance in varie location italiane ed estere. In solo pubblica per Oak Editions e Manyfeetunder/Concrete e collabora attivamente nel collettivo romano Stochastic Resonance. Da diversi anni lavora come compositore e sound designer di musiche per film, in collaborazione con artisti e produzioni internazionali (London Film School, Goldsmiths University, Royal College of Music).


Oico – h 19.20

oico


Colorless Universe. Ogni singolo suono è custodito nel nostro universo, nasce da esso e in esso ritorna, Oico immortala quei suoni, e li scrive in nuovi universi, ruba le loro storie, narra i loro sogni. La sua ricerca apre nuovi possibili ed infiniti mondi, come un pittore che ruba dalla realtà per restituirla artefatta. Realizzato campionando tutto ciò che emette una vibrazione, senza l’ausilio di synth o sample–packs, solo una mole impressionante di resampling e sound design.

Antoine Chessex – h 20.00

antoine Antoine Chessex è un compositore, sound artist venuto alla ribalta agli inizi del 2000 come fondatore e sassofonista della band doom-noise di culto Monno, è adesso attivo in una grossa quantità di progetti che includono composizione per ensambles, solo performances, installazioni sonore e progetti transdisciplinari. Le sue composizioni sono caratterizzate da densità texturale e tensione microtonale, spesso risultante in masse sonore che esplorano la dimensione fisica del suono e degli spazi. Nel corso degli anni il lavoro di Antoine Chessex ha toccato i confini di molti generi, come noise, composizione moderna, improvvisazione ed elettronica. Si è esibito estensivamente, nell’ultima decade, in differenti contesti di musica sperimentale. La sua performance in solo con sassofono filtrato attraverso amplificatori e sistemi elettronici, che Antoine ha portato in giro per il mondo in festivals e rassegne, è stato definito uno dei live acts più intensi degli ultimi anni. Anche i suoni più “brutti”, gli scarti o gli errori, vengono da lui giocati in una dimensione poetica oscura e coinvolgente, e così riportati a nuova, inaspettata bellezza. I suoi lavori sono stati presentati a in tutto il mondo, dal Transmediale festival di Berlino al Videotage di Hong Kong, dalla Diapason Gallery di New York, all’Unsound festival di Cracovia, passando per l’Urga di Tokyo, il Fylkingen di Stoccolma.

Main stage sounday special (Tilt club)

XY Zeebra – h 21.30

xy


XY Zeebra nasce dall’incontro di due musicisti campani, il musicista e arrangiatore Luca Pastore alias R.O.M. (synth / drone machines / live instruments) e il dj produttore Diego De Rienzo alias Shisto (laptop / synth / bass machine / live instruments). I riferimenti sono trasversali, dalla dubstep uk alla techno più convulsiva fino alla drone music con tutte le sue derive. L’approccio al suono al contempo contrapposto e simbiotico, genera scenari musicali differenti ma interscambiabili. La matrice noise che si frappone al vuoto dei suoni ambientali della foresta è riempita dai ritmi percussivi delle drum machines: frammenti di drones e distorsioni analogiche formano un rituale tribale, una dance ipnotica e ossessiva. I synth si trasformano in kora riverberati, le drums sintetiche in legno e pelli. La manipolazione delle sorgenti digitali, analogiche ed ambientali creano scenografie desertiche: XY Zeebra diventa un percorso onirico a tre dimensioni, un viaggio immaginario nella savana e nei luoghi in essa reconditi.


Harmonious Thelonious – h 22.15

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Harmonious Thelonious, il progetto elettronico di Stefan Schwander (attivo anche con The Durian Brothers e con il moniker Antonelli), combina le strutture seriali del minimalismo americano con i ritmi africani e il “sequencing” della musica da club europea. Senza avere alcuna finalità ideologica, il musicista di Dusseldorf riesce a creare un’alchimia unica, fatta di armonie coinvolgenti e pattern ritmici trascinanti, creando una musica da club di tipo completamente nuovo.Ipnotiche atmosfere voodoo che come per magia si trasformano in Throbbing Gristle col djembè, qualcosa di provocatorio, ma anche estremamente godibile e ballabile. L’album “Talking” (2010)  ha inaugurato nuovi universi ritmici con una formula che si potrebbe definire Afro–Industrial, ma alimentata dai sequencer per creare ritmi ancor più da capogiro. Il nuovo album “Santos”, per Italic records, ha consacrato questo artista a capofila di un genere sempre più in voga, a cavallo tra il battito africano e il groove elettronico europeo.


Don’t Dj – h 23.00

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Un DJ che non fa il DJ, o forse qualcosa d’altro da un DJ ma sempre con i dischi, Florian Meyer gira per il mondo sperimentando il controllo della folla tramite l’imperialismo culturale postcoloniale. Don’t DJ è interessato in ciò che egli chiama “musique acéphale”, musica acefala, qualcosa che non ha un punto d’inizio ben definito e pertanto incoraggia l’ascoltatore a spostare costantemente la sua concentrazione metrica per scoprire differenti “punti d’ascolto” all’interno dello stesso arrangiamento. Così facendo, cerca di invogliare la coscienza a spingersi al di là delle barriere percettive culturalmente stabilite.


Ruhig – h 23.45

ruhig


Luigi Cicchella, in arte Ruhig, è un dj e produttore italiano, noto alla scena techno anche come “Audiolouis”, ex partner di Synthek, con cui ha fonda l’etichetta Natch Records, diventando resident al Tresor Club di Berlino. Rilasciano diversi ep: “On The Edge”, “Reclaim Your City”, “The Storm Above Us” e l’album “Unwise”. Il background musicale di Luigi ha radici profonde nella drum & bass, trip hop e ambient, che, manifestandosi nel corso degli anni, hanno dato un’impronta personale al suo modo di intendere il genere techno. Ruhig debutta su Midgar Records con cui rilascia un mini-album atmosferico di 5 tracce più una intro “Lost In The Instability EP” (2014) , seguita da un’edizione remixata da Luigi Tozzi, Edit Select, Synthek e Wata Igarashi (2015). Torna dopo un anno, ancora su Midgar, con un doppio ep, dal titolo “Particles”, pubblicato a gennaio 2016 e a giugno dello stesso anno.



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