The Gift Of Gab / Vol.13
11 Gennaio, 2015Durante le ultime 5/6 stagioni Nba c’è una squadra che si è sempre presentata come un team forte, ma composto da talenti ancora da raffinare del tutto. Questi sono i Denver Nuggets e, alcuni anni fa, hanno acquistato il più grande punto di domanda del panorama cestistico americano: JaVale McGee. Partiamo dagli aspetti positivi: braccia chilometriche, salta come pochi nonostante i suoi 213 cm. Tutte cose che gli permettono, per esempio, di schiacciare 2 palloni contemporaneamente in 2 canestri diversi. Certe volte per alcuni suoi movimenti pensi che questo qui sia venuto da un’altra parte dell’universo, poi giri ancora un po’ in rete e scopri che fa a gara con il suo ex compagno di squadra Nick Young a chi non vomita mangiando cannella, corre nella sua metà campo difensiva quando la sua squadra ha invece un altro turno in attacco e tante altre cose che potete scovare facilmente nel mondo del web (ricordate il post scriptum su Shaq? Lui è uno dei tanti motivi per guardarvi la rubrica). Sono tutte cose che, però, non sono niente in confronto alla storia della sua nascita: il nostro Javalone, infatti, non sarebbe neanche dovuto venire al mondo. La madre, tale Pamela McGee, era una giocatrice di basket. Quando rimase incinta del futuro n°34 dei Nuggets, era giovane e non aveva nessuno che la poteva sostenere . Così decise di abortire, ma, il giorno prima di presentarsi in clinica, durante la notte sente una voce, che sostiene essere quella divina, che gli dice che non si devono buttare i regali di Dio . Va a messa, e il parroco, non sapendo niente della sua storia, afferma lo stesso concetto della voce . Pamela annulla l’appuntamento e il regalo di Dio è appunto il nostro JaVale, con tutti i pregi e i difetti. Per questo la madre non può fare a meno di piangere quando lo guarda ogni sera in campo . La Nba e, in generale, il basket è anche questo…come non si fa ad amare questo gioco?!
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