The Gift Of Gabbo / Vol.5
29 Novembre, 2014Il basket, proprio come una società umana, è fatto da più elementi e di conseguenza ingloba parecchi diversi caratteri. Uno di questi è lo street basket, praticato nei playground di ogni mondo, ma ha come capitale New York. E’ proprio qui che sono nati i migliori street baller e tra loro spicca decisamente un personaggio: Earl “The Goat” Manigault. Il Caprone (è questo il significato del soprannome, affibbiatogli a scuola visto che un professore storpiava sempre il suo cognome in “Manigoat”) è qui per un racconto a dir poco leggendario: Harlem, partita in “The Gym” (una delle palestre storiche di NYC), Manigault arriva in ritardo, ad inizio 3° quarto, gli altri già giocano ma lui è il Re e il cambio avviene subito. Come si riscalda? Palla ricevuta dal rimbalzo, via in contropiede 1 contro nessuno. Ma al Caprone questo non piace ed aspetta il difensore che ritorni nella propia metà campo. Ci troviamo nella parte sinistra del rettangolo di gioco, precisamente sulla linea da tre, e il difensore si piazza all’inizio dell’area colorata alla ricerca di uno sfondamento. Manigault capisce che si sta per fare la storia e va: il Re parte in palleggio, salta più in alto che può, si fa perno sul collo del povero avversario, dandosi così un’ulteriore spinta per uno schiacciata devastante (immaginate che ha almeno il petto sopra il ferro!!!!!). “BAMM!”, a casa, la partita non ha più motivo di esistere. Questo è, o meglio era, Earl Manigault.
P.S. Goat, oltre che Caprone, è anche un acronimo che sta per: Greatest Of All Time. Tutto coincide.
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