Track Of The Day // Made To Stray (2013)

22 Gennaio, 2016

I Mount Kimbie, duo composto dai producer Domic Maker e Kai Campos, sin dal loro esordio hanno dato prova di essere una delle formazioni più interessanti del mondo dell’elettronica. Nel 2010, dopo diversi remix ed un Ep, pubblicano ‘Crooks & Lovers’. L’album spazia tra il (post) dubstep e il glitch-hop, è percepibile l’influenza di Burial e Four Tet, ma il duo londinese è stato in grado di andare oltre confezionando un disco dalla struttura solida che convince sin dai primi ascolti. E’ magistrale la padronanza di scrittura dei pezzi, sono pregevoli le melodie (Carbonated), come le incursioni della chitarra acustica (Before I Move Off – Tunnelvision) e la cassa maggiormente accelerata in alcuni brani (Blind Night Errand – Field). Un debutto con il botto.


Mount-Kimbie-2013


Dopo tre anni di concerti in ogni dove tornano con l’attesissimo secondo album cambiando etichetta (da Hotflush Recordings a Warp). Con la seconda pubblicazione, ‘Cold Spring Fault Less Youth’, i Mount Kimbie mettono da parte il dubstep avvicinandosi maggiormente al downtempo, all’house e più generale all’elettronica. Il cambio di rotta si nota e come, mancano gli accordi sospesi nel vuoto, le battute sporche e le voci che sembrano provenire da un altro mondo. ‘Cold Spring Fault Less Youth’ è un disco più maturo, più curato, più “ordinato” e molto probabilmente il salto di qualità, in parte, lo si deve anche a sua maestà Warp Records. I londinesi, nonostante il cambio di passo, non hanno perso la versatilità che li ha da sempre caratterizzati, difatti l’album è dinamico e  le 11 tracce sono tanto variegate da ampliare l’offerta dell’album precedente.


mount-kimbie-2


Come nel primo disco non mancano le astrazione dal sapore ambient (Fall Out), ma questa volta sono presenti anche andature vagamente chilly (Home Recording), aperture all’hip-hop grazie ai featuring con King Krule (You Took Your Time – Meter, Pale, Tone), ritmiche industrial (Slow), celati tributi al funk e alla fusion (So Many Times, So Many Ways) e infinite ascese al synth (Break Well, impoSsiBile non avere un pensiero felice su questa traccia). Cold Spring Fault Less Youth è un grande album che rapisce l’ascoltatore in ogni occasione: si presta sia all’ascolto in cuffia (proprio come in questo momento, mentre nevica) che alle scorribande da dancefloor (testato sulla mia pelle a Berlino). Voci di corridoio, non ancora confermate, hanno fatto trapelare che il terzo album in studio sarà pubblicato entro questa estate. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, mi perdo con l’ascolto di ‘Made To Stray’, un brano tanto struggente, malinconico quanto ballabile.

Avete soluzioni migliori per fottere il tempo?


 

BONUS


SECONDO NOI TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: