Track(s) Of The Day // Hercules + Hydra and more…
14 Dicembre, 2015Ogni produttore nell’Hip-Hop o nel Rap ma anche nell’elettronica, quando accende il giradischi e la propria drum machine, è per iniziare la ricerca di quel suono ideologicamente meraviglioso come “la bellezza di Cleopatra”.
Ci sono poi dischi che riescono a racchiudere quella stessa “bellezza sonora” anche sotto altre forme, quasi come quando una donna cambia il proprio taglio di capelli. Oggi in Track Of The Day ho scelto due brani che hanno segnato un epoca trasformandosi o comunque adattandosi, sempre attraverso il campionamento (la cultura del sample), in “nuovi brani” che hanno fatto la storia nella cultura black. Nel 1975 Grover “Wash” Jr. o meglio Grover Washington jr., membro dei CTI All-Stars, dei Lousiana Gator Boys e di altri gruppi, pubblicò Hydra sul disco Feels So Good per la Kudu prodotto da Creed Taylor, accompagnato da Bob James al piano sia normale che elettrico ed al syntetizzatore.
Questo brano ha Kenneth Rice, detto “Spider Webb” alla batteria, che fu scoperto da Eddie Fisher, in un episodio molto particolare ma lui stesso collaborò anche con Eddie Kendricks ed Etta James.
La sua ritmica in questo pezzo probabilmente non morirà mai, perché, a distanza di anni dona sezioni meravigliosamente differenti a seconda del contesto in cui viene campionata. Come nel brano dei Black Moon dal titolo How Many Mc’s… e in Check The Rhime degli Atcq oppure in Underground degli EPMD, in Keep It Real di Jamal, in Wrong Side Of The Tracks degli Artifacts, in Orange Pineapple Juice di Common o nel bellissimo remix di Dj Premier per Fat Joe in Success, in Winicumuhround di Redman, in Playas Punch di Dom Kennedy o One More Chance di Notorious Big o in P.S. 48 degli Organized Konfusion. Sicuro ne avrò dimenticato qualcuno per strada ma la prima versione restaurata che ho ascoltato da ragazzo fu quella prodotta da i “Da Beatminerz” che in gergo newyorkese per “How Many Emcee’s (Must Get Dissed) composero proprio un “Beatminaz“.
Mentre per quanto riguarda la mitologia romana di Hercules, non solo la letteratura o la pittura o la scultura ne traggono i frutti della sua bellezza, infatti prima di Elton John ci fu un ragazzo timido della Luisiana a comporre un ode moderna alle sue gesta. Vi sto parlando dell’Ercole di Aaron Neville che guidato da Allen Toussaint (collaboratore e compositore anche per i The Meters) donò alla nostra cultura una visione sonora unica ed irripetibile. Il brano e spettacolare ed ispira intere generazioni per nuove narrazioni come quella di Stalley, Action Bronson, Biz Markie e gli Ugk.
La mitologia che dona l’energia per affrontare
l’amore cieco della musica verso la vita irreale di un suono.
Hercules
Hydra
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