WHAT’S IN MY SOUL // ROBYN HITCHCOCK & EMMA SWIFT
16 Aprile, 2015Stavolta siamo stati messi a dura prova. Troppo grande il loro universo. Moltissimi gli stimoli e i rimandi. Eppure ne siamo usciti. È un piacere potervelo finalmente mostrare: ecco il WHAT’S IN MY SOUL di Robyn Hitchcok ed Emma Swift. Perdetevi, anche voi, nel loro mondo. Buon Viaggio.
ROBYN HITCHCOCK
ABOUT RECORDS:
«I dischi che mi hanno segnato? Soprattutto vecchi dischi: trovo che nei tre che ho suggerito ci siano molte idee, molto nutrimento».
ABOUT MOVIES:
«La musica e i film sono in qualche modo il linguaggio dei sogni.
Un film è il modo in cui rivisitiamo alcune storie legandole insieme, proprio come avviene nei sogni.
Ce li fanno rivivere, in qualche modo, proiettandoli nel mondo esterno, fuori dallo schermo del cervello di chi lo ha pensato, il film.
Per le canzoni funziona allo stesso modo: sono prodotte nella medesima parte del cervello. Sono linguaggi molto vicini. E si influenzano a vicenda».
Una scena dal documentario di Jonathan Demme, Storefront Hitchcock.
ABOUT BOOKS AND MORE:
«Cosa leggo? H.G. Wells, J.G. Ballard. Soprattuto uomini. Ho letto anche un po’ di Virginia Woolf.
Ma credo che scrittori come Wells e Ballard, dediti soprattutto alla fantascienza, abbiamo una fortissima carica immaginativa».
«Oggi leggo Margaret Atwood o crime story scandinave o altri autori canadesi.
Tra gli italiani Alberto Moravia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa».
«Mi piacciono molto anche i dipinti di Giorgio De Chirico o di Paul Delvaux, entrambi vicini al Surrealismo.
Credo che le cose si tengano insieme: c’è una componente di sogno nella letteratura e nella pittura.
Cambiano le forme espressive: come un uccello è biologicamente connesso con un rettile o come una ciminiera col fumo che produce».
Emma Swift
ABOUT MOVIES:
«La mia musica è influenzata dalle sonorità “old-school country and western”,
e mi piace immaginarla in una scena trsite di un vecchio film di Clint Eastwood,
come Dirty Harry (L’ispettore Callahan), o qualcosa del genere.
Amo molto anche Paul Thomas Anderson.
Ha girato questo bellissimo film Magnolia, popolato di personaggi disperatamente tristi.
Io compongo soprattutto canzoni tristi, quindi credo che andrebbero benissimo per alcune scene».
ABOUT BOOKS:
«Mi piacciono Francis Scott Fitzgerlad, Tender is the night (Tenera e la notte) sugli altri, e D.H. Lawrence, soprattutto il suo Sons and lovers (Figli e amnanti).
Poi ci sono gli irregolari: Charles Bukowski e John Fante.
Bukowski in particolare ha avuto un grande impatto sui miei testi: un solitario,
che viveva a Los Angeles in compagnia della sua macchina da scrivere.
E che beveva moltissimo: anche nei miei testi si parla spesso di alcool e di bevute».
«Poi c’è la prospettiva femminile: sono stata influenzata da poetesse come Sylvia Plath,
che ha scritto delle poesie che sono delle vere e proprie confessioni, molto toccanti e tristi.
Sono stata ispirata dai suoi versi, e da ciò che aveva da comunicare».
ABOUT RECORDS:
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